Quella che oggi viene definita Gronda è un tratto autostradale che andrebbe ad aggiungersi all'A10 per migliorare l'attraversamento di Genova. Lo scopo è quello di dividere il traffico commerciale legato alle attività del porto con quello non commerciale che interessa le altre zone della città.

L'opera consentirebbe così un miglior smaltimento del traffico, meno ingorghi ed un eventuale backup della viabilità su gomma in caso di incidenti imprevisti... anche meno tragici di quello che ha causato il crollo del ponte Morandi.

E proprio quella vicenda ha evidenziato al di là di ogni possibile dubbio la necessità dell'urgenza di tale opera che, a causa di scavi e viadotti, richiede un certo numero di anni prima del suo completamento. Pertanto prima si parte, meglio è.

Ma quando si inizia a costruirla?

Il problema è venuto fuori nelle scorse ore, quando il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha dichiarato che l'iter per la Gronda di Genova, che ne prevede la realizzazione da parte di Autostrade per l'Italia, "è sospeso perché è in corso di avanzamento il procedimento amministrativo che potrebbe portare alla revoca della concessione" di Aspi.

In sostanza, il Governo (più corretto dire il Movimento 5 Stelle al governo) vuole togliere la concessione ad Aspi per tutta la rete autostradale in seguito al crollo del Ponte Morandi e, visto che la Gronda (nuovo tratto autostradale dell'A10) dovrebbe realizzarla proprio Aspi, per Toninelli non è possibile avviare i lavori, proprio in attesa che diventi effettiva la revoca.

Per Toninelli, i lavori non sarebbero comunque potuti iniziare perché, a suo dire, "l'iter del progetto della Gronda non era affatto concluso e perfezionato, come qualche forza politica sostiene in queste ore. Infatti, il precedente governo è uscito di scena prima che arrivasse il decreto interministeriale Mit-Mef con cui andava bollinato il Pef (piano economico finanziario) aggiuntivo della concessione Aspi, che contemplava l'investimento nella Gronda".

Ma mentre Toninelli sostiene di non aver bloccato nulla, a smentirlo è la stessa società Autostrade per l'Italia che in una nota ha dichiarato: "L'iter del progetto della Gronda ai fini della convenzione si è definitivamente concluso con l'approvazione del progetto definitivo da parte del Mit intervenuta il 7 settembre 2017 e con l'approvazione nell'aprile del 2018 del relativo Piano di Convalida che ha definito gli aspetti finanziari dell'intervento, trasferendo sul concessionario le responsabilità economiche dell'intervento stesso". Inoltre, l'accordo dell'aprile 2018 tra Mit e Aspi prevede che non si renda necessario l'inserimento della Gronda nel Pef.

Quindi, il progetto sarebbe già nella fase esecutiva, ma è fermo perché Toninelli si è finora rifiutato di firmarlo... dal settembre 2018!

Le ultime dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture hanno mandato su tutte le furie i vertici delle istituzioni locali liguri e a Roma i vetici della Lega, aggiungendo ulteriore elemento di contrasto nella maggioranza: oltre al danno per Genova, si stanno bloccando investimenti per 4,6 miliardi di euro, quando il Paese arranca per non entrare in recessione!

Infine, nelle ultime ore sta prendendo sempre più piede una domanda a cui viene chiesta risposta ai 5 Stelle: per quale motivo Atlantia (la società che controlla Aspi) non avrebbe i requisiti per gestire la rete autostradale, mentre sarebbe invece in grado di far volare gli aerei di Alitalia?