Esteri

Salvini è andato in Polonia per farsi svergognare dal sindaco di Przemysl


Ci sono situazioni in cui devi dire la verità, dritta, in faccia. Oggi si è verificata una situazione del genere.
Quando ho saputo che il senatore Matteo Salvini in visita in Polonia, voleva recarsi anche a Przemysl, mi è sembrata una buona occasione per ricordare all'ex premier italiano il suo sostegno alle azioni di Putin in Ucraina! Nel 2017, Matteo Salvini si fotografava con una maglietta pro Putin con allo sfondo il Cremlino, indicando il presidente russo come suo amico, e sostenendo l'annessione della Crimea.Così ho consegnato la stessa identica maglietta al signor Salvini chiedendo di indossarla e di visitare un centro profughi o di venire al confine insieme a me. Volevo che vedesse con i suoi occhi che cosa ha causato il suo amico, e anche LUI, come sostenitore di Putin. Da due settimane, ogni giorno, io, centinaia di agenti, centinaia di volontari, vedo questo enorme danno finanziato da Putin e dalla sua gente!NESSUN RISPETTO SIGNOR SALVINI!

Quelle sopra riportate, che corrispondono al riassunto di quanto si sente nel video, sono le "monumentali" parole di Wojciech Bakun, sindaco di Przemysl, città polacca a circa 15 Km dal confine ucraino.

Sono le parole che in molti avrebbero voluto sentire dire da tempo in Italia, ma che nel nostro Paese nessuno dice. C'è voluto un sindaco polacco per randellare in faccia al "cosiddetto" capitano quanto sia spregiudicata e vomitevole la sua propaganda da due soldi, che adesso lo ha portato al confine dell'Ucraina per far credere - forse a dei cerebrolesi - che lui con Putin non ha mai avuto niente a che fare.

Ma per uno con la faccia come Salvini, una figura del genere è acqua fresca... e così lo ritroviamo poco dopo a postare via social di essere "al lavoro per restituire Pace, casa e sorriso a questi bimbi e a queste mamme. Che questo 8 marzo, passato insieme alle donne fra Polonia e Ucraina, sia l’ultimo 8 marzo di guerra".

Ammesso che Salvini abbia mai lavorato in vita sua e sia in grado di farlo... ma come può credere che ai confini della Polonia lui possa far qualcosa per i profughi che vengono dall'Ucraina, di cui si stanno occupando i governi dei 27 Paesi dell'Ue oltre alle Nazioni Unite, a decine di ong e a migliaia di volontari che da giorni stanno prestando aiuto all'interno di Polonia e Ucraina?

Ma le tendenze social hanno fatto suggerire ai suoi incauti consiglieri che Salvini dovesse associare il suo faccione emoticon impostato a tristezza e compassione con i profughi ucraini, per cercare di nascondere sotto quel velo le sue innumerevoli esternazioni pro Putin. Ma un sindaco polacco ha reso tutto inutile.

E non solo il viaggio in Polonia di Salvini, ma anche la campagna  della Lega anti-migranti... africani, promossa sottolineando le parole di un maître à penser del calibro di Daniele Capezzone:

 "Avete visto in questi giorni le carovane di profughi? Donne e bambini messi in salvo, mentre gli uomini tornano a combattere. Immagini diverse da quelle dell’immigrazione degli ultimi anni, in cui arrivano in Italia uomini muscolosi via mare. Ecco, questa è la differenza con chi scappa da una guerra vera".

Cosa voglia significare lo sa solo lui, forse... ma quel che è certo è che è inimmaginabile che in Italia ci sia gente disposta ad ascoltare e a dar credito a partiti che, contemporaneamente, offrono ad alcuni la stessa solidarietà che ad altri negano... perché sono di un colore diverso, hanno una religione diversa e vengono da Paesi diversi. Mi raccomando, però, non chiamateli razzisti, perché altrimenti si offendono. 

Autore Gino Tarocci
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