Adesso, Boris Johnson potrà verificare direttamente, sulla propria pelle, l'efficacia dell'immunità di gregge che qualche tempo fa aveva descritto ai suoi amministrati come metodo ipotizzato dal suo governo per affrontare l'emergenza del contagio da Covid-19. Una decisione poi in gran parte rivista, dato che anche la Gran Bretagna si è progressivamente allineata al metodo del "lockdown" messo in atto in altri Paesi. 

Avevano suscitato però non poche perplessità le parole del premier inglese che annunciava, quasi come inevitabile, il fatto di mettere in conto lutti a non finire per molte delle famiglie britanniche.

Per questo, non poteva non avere una notevole diffusione, così com'è stato, la notizia che anche Johnson è risultato affetto dalla Covid-19, il primo tra i capi di Stato e di governo ad essere risultato positivo, e con lui anche il ministro della Salute Matt Hancock. Entrambi sono in isolamento ed il premier continuerà a lavorare dal suo ufficio di Downing Street anche se non sarà lui a tenere la consueta conferenza stampa con cui giornalmente si informano i britannici dell'andamento del contagio. Nel Regno Unito, in base agli ultimi dati, è stata registrata la morte di 759 persone, mentre 14.579 sono quelle risultate positive.


Il bilancio delle vittime in Gran Bretagna venerdì è aumentato di 181 unità, una crescita del 31%, superando il record di 115 registrato ieri. In Inghilterra, i pazienti deceduti a causa della Covid-19 avevano un'età compresa tra 29 e 98 anni e tutti, tranne quattro, erano in buone condizioni di salute.

Ospedali di fortuna, nel Regno Unito, sono in fase di costruzione, con il supporto dell'esercito, a Londra, Birmingham e Manchester: una volta disponibili (entro il 15 aprile), saranno in grado di ricoverare 10mila persone.


Anche in Spagna si allarga la dimensione del contagio, che adesso interessa oltre 64mila persone, con un bilancio delle vittime aumentato notevolmente nelle ultime 24 ore, con 769 nuovi decessi, oltre un centinaio in più rispetto al giorno precedente, per un totale vicino ormai alle 5mila vittime.


Aumenta il contagio in Francia e Germania, anche se in quest'ultima nazione, nonostante le circa 50mila persone positive, il numero delle vittime supera di poco le 300. L'unica spiegazione logica è che il contagio in un Paese come l'Italia, che ha registrato circa 8.500 vittime, sia così esteso da essere enormemente superiore al numero rilevato dai tamponi effettuati.


Gli Stati Uniti sono al momento, il Paese con più persone positive al mondo, anche se il numero di morti, ufficialmente, è intorno ai 1.300 (ma il dato non è aggiornato).

Nonostante sia la più grande economia al mondo, anche l'America di Trump registra carenze enormi nel proprio sistema sanitario con medici e infermieri a corto del materiale minimo necessario, tute protettive e mascherine, per operare in sicurezza. Una stessa mascherina, in alcuni ospedali, deve essere utilizzata dagli operatori sanitari per almeno una settimana.


560mila, il numero dei contagiati da Covid-19 in tutto il mondo e 25.251 quello delle persone decedute.