Come è noto, la premier Meloni, parlando alla Camera, ha citato alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, per poi concludere dicendo:

"Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia".

Questi i passaggi da lei citati, in ordine, estratti un po' qua e un po' là dal testo originale.

III. – COMPITI DEL DOPO GUERRA – LA RIFORMA DELLA SOCIETÀ.La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio.

II COMPITI DEL DOPO GUERRA – L'UNITÀ EUROPEA.
La situazione rivoluzionaria: vecchie e nuove correnti.Nelle epoche rivoluzionarie, in cui le istituzioni non debbono già essere amministrate, ma create, la prassi democratica fallisce clamorosamente.Nel momento in cui occorre la massima decisione e audacia, i democratici si sentono smarriti, non avendo dietro uno spontaneo consenso popolare, ma solo un torbido tumultuare di passioni [...]. La metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria.

III. – COMPITI DEL DOPO GUERRA – LA RIFORMA DELLA SOCIETÀ.Esso attinge la visione e la sicurezza di quel che va fatto non da una preventiva consacrazione da parte dell'ancora inesistente volontà popolare, ma dalla coscienza di rappresentare le esigenze profonde della società moderna. Dà in tal modo le prime direttive del nuovo ordine, la prima disciplina sociale alle informi masse. Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e intorno ad esso la nuova vera democrazia.

Non solo l'Europa, quella di cui Meloni parla, non è la sua, ma neppure l'Italia. Infatti, ciò di cui gli estensori del Manifesto hanno parlato si ritrova nell'articolo 42 (e seguenti) della Costituzione:

La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti [cfr. artt. 44, 47 c. 2].La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale.La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.

La Costituzione italiana riconosce e disciplina il diritto di proprietà come un istituto giuridico fondamentale, bilanciando gli interessi individuali con quelli collettivi. Lo Statuto costituzionale della proprietà, infatti, sancisce l'equivalenza tra proprietà pubblica e privata in termini di utilità sociale, affermando che entrambe devono concorrere al benessere comune. Questo principio, radicato nell'art. 42 della Costituzione, non solo garantisce a tutti i cittadini il diritto di acquistare e godere dei beni, ma impone anche limiti al loro utilizzo per assicurarne una funzione sociale.  

Il concetto di "funzione sociale" emerge come pilastro della visione costituzionale. L'accessibilità alla proprietà privata, infatti, è strumento per realizzare il principio di uguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.). A conferma, la Costituzione introduce limiti all'estensione della proprietà terriera (art. 44) e promuove politiche per favorire l'accesso al credito e al risparmio (art. 47). Un esempio concreto è rappresentato dalle normative che agevolano l'acquisto della prima casa attraverso mutui a tassi vantaggiosi, riducendo le disuguaglianze economiche.  

La disciplina costituzionale della proprietà riflette un equilibrio dinamico tra diritti individuali e collettivi. Da un lato, garantisce l'accesso alla proprietà come strumento di uguaglianza; dall'altro, vincola il suo esercizio a finalità sociali. 

La premier Meloni si è presentata in Parlamento leggendo delle frasi che qualcuno per lei le aveva messo insieme per finire per dimostrare la sua crassa ignoranza, alimentata dalla becera propaganda (post) fascista, per finire per dimostrare che non solo non si riconosce nell'Europa di Ventotene, ma neppure nell'Italia basata sulla Costituzione antifascista.

Una sottolineatura inutile... lo sapevamo già.