Poche ore dopo l'imponente corteo funebre per le vittime dell'attacco Usa di venerdì, la capitale dell'Iraq, Baghdad, è stata scossa da diverse esplosioni.
Quello che è stato ipotizzato essere un colpo di mortaio ha colpito Celebration Square, in piena Green Zone nei pressi dell'ambasciata americana, mentre un altro è esploso nell'area di Jadria, in base a quanto riportato da fonti di sicurezza irachene che hanno registrato anche due esplosioni più a nord, nella base aerea di Balad, sede di forze statunitensi.
In seguito a queste esplosioni non sono stati registrati feriti.
Dato che i leader iraniani hanno promesso di vendicare l'uccisione del genarale Qasem Soleimani, rivendicata ufficialmente dagli Stati Uniti, sono in molti ad ipotizzare che le esplosioni delle ultime ore siano da considerare l'inizio delle ritorsioni iraniane contro l'America, anche se nessuna rivendicazione è stata fatta.
In risposta alle minacce iraniane, Trump ha inviato altri 3mila soldati in Medio Oriente, invitando nello stesso tempo tutti gli americani presenti a lasciare l'Iraq.
Le salme di Soleimani e Abu Mahdi al-Muhandis, comandante della milizia Kataib Hezbollah e braccio destro del generale iraniano, rimasto anche lui vittima nell'attentato, dopo Baghdad sono state portate in corteo anche nelle città sante sciite di Kerbala e Najaf, situate nel raggio di un centinaio di km a sud della capitale irachena.