Ha superato i 19 milioni il numero di casi di contagio da coronavirus in India, mentre i morti hanno raggiunto quota 215mila.

Numeri senz'altro preoccupanti, ma che non descrivono la situazione reale in atto nel Paese, perché i test sono molto pochi rispetto alla popolazione e perché non comprendono neppure il numero di persone che muoiono nelle loro abitazioni, soprattutto nelle zone rurali.

Ogni giorno, in India, si registrano nuovi record sia in termini di contagi che di vittime. Nelle ultime 24 ore sono stati più di 400.000 i nuovi casi e 3.689 i decessi.

Una situazione che va avanti da una decina di giorni e che potrebbe continuare ancora per molto se tutto il Paese non adotterà un lockdown completo, altro problema di non poco conto sia per la mancanza di sussidi per la popolazione, sia perché non c'è un reale coordinamento tra i vari Stati.

E insieme a obitori e crematori, anche il sistema sanitario è al collasso. Dodici persone sono morte sabato al Batra Hospital di Delhi dopo che, per la seconda volta in una settimana, l'ossigeno è andato esaurito.

Il quotidiano Times of India ha riferito anche di 16 morti nello Stato meridionale dell'Andhra Pradesh  e 6 a Gurgaon, sobborgo di Delhi, sempre a causa della carenza di ossigeno.

Ad aggravare la crisi, anche il ritardo del piano vaccinale, nonostante l'India sia il più grande produttore mondiale di vaccini.

Su Weibo, il Twitter made in Cina, un account appartenente a un'agenzia ufficiale delle forze dell'ordine cinesi, mostrando una totale insensibilità,  ha pubblicato un post divisa a metà: da un lato la foto del lancio di un razzo in Cina e dall'altro i corpi delle vittime di Covid cremate in India. A commento una frase che faceva notare come nei due Paesi fosse diverso il significato di accendere un fuoco!

Il post è stato poi rimosso, anche a seguito dell'indignazione degli utenti del social.