Il Piano Vaccini del Generale Figliuolo è una svolta importante per il Paese. Meglio tardi che mai. Ora recuperiamo il tempo perduto.
Un cambio di passo impressionante. Sento il Generale Figliuolo spiegare in modo chiaro il Piano Vaccini e dico che sì, ne valeva davvero la pena.

Le lapidarie affermazioni sopra riportate sono state diffuse, in sequenza, dagli account social di Matteo Renzi e di Italia Viva.

In base al loro contenuto, dovrebbero interpretarsi nel senso che per Renzi è stato più che giusto e corretto far cadere il precedente governo anche "solo" per consentire il piano vaccini messo a punto dal generale Figliuolo.

Al di là della bontà o meno di quanto fatto dal commissario Arcuri, anche in relazione alla campagna vaccinale, il successo di quanto annunciato dal Generale Figliuolo non può comunque prescindere che da due fattori: la disponibilità dei vaccini e l'organizzazione delle somministrazioni.

Il primo aspetto riguarda l'Europa e le case farmaceutiche, il secondo le regioni che, ormai da qualche anno, gestiscono in proprio la sanità in Italia. 

Quindi, nella sostanza, il piano vaccinale può funzionare se le case farmaceutiche consegneranno i vaccini e se le regioni saranno sollecite nel somministrarli... più o meno come quando ad occuparsi del problema vi era Arcuri.

Ma, comunque sia, pur lasciando a Renzi la convinzione di aver generato una crisi di governo per mettere in atto un miglior piano vaccinale, rimangono però in sospeso, in base a quanto dichiarato al tempo dal leader di Italia Viva, numerose altre questioni da lui segnalate come non risolte da Conte. Vogliamo elencarne alcune?

Il Mes sanitario, ad esempio. I 36 miliardi che Conte non aveva chiesto all'Europa erano un danno per il Paese. Adesso, però, per Matteo Renzi e i suoi parlamentari il problema non sembra che si ponga. 

L'impossibilità per una buona parte degli studenti di andare a scuola in presenza poi, un  giorno sì e l'altro pure, veniva rinfacciata a Conte e alla ministra Azzolina come uno dei tanti fallimenti del governo nella lotta alla pandemia. Adesso, con Draghi, la didattica a distanza non solo è stata mantenuta ma è stata pure allargata - fatto salvo alcune eccezioni come la Sardegna - a quasi tutti gli studenti italiani, compresi i bimbi dell'asilo e quelli delle scuole primarie. In compenso, però, da parte di Renzi e di Italia Viva non si è sentita una parola di sdegno e di protesta nei confronti di Draghi e del nuovo ministro dell'Istruzione.

E le riaperture? Anche con Draghi non ci sono state. Anzi, sono aumentate le chiusure, con l'Italia tra arancione e rosso, senza dimenticare che sono già stata annunciate e confermate pure quelle tra tre settimane che riguardano il periodo pasquale. E Renzi e Italia Viva che fanno? Si indignano con Draghi per la sua inettitudine e minacciano di abbandonare il Governo? Niente di tutto questo. Mantengono invece un religioso silenzio.

Ed a proposito del coinvolgimento del Parlamento nello stilare il piano per il Recovery Plan? Draghi non ne ha fatto cenno. Anzi, il Recovery Plan sembra passato nel dimenticatoio e nessuno ne parla, quando con Conte al Governo, secondo Renzi, non solo il piano era scritto male, ma l'Italia era ormai in ritardo nel presentarlo. Ma anche in questo caso, il senatore fiorentino e i suoi parlamentari a sostegno, magicamente con Draghi al governo del Paese, si sono dimenticati dell'urgenza di cui parlavano in precedenza.

Considerando ciò, i motivi per i quali Matteo Renzi ha fatto di tutto per far cadere il governo Conte erano forse altri e, evidentemente, inconfessabili? In base a quanto visto finora parrebbe di sì.