Per l’ex Ilva «nelle prossime ore riceverò al ministero due importanti investitori internazionali, come sapete hanno manifestato il proprio interesse già quattro player internazionali di grande livello e altri player italiani e penso che ce ne saranno altri quando inizieranno le procedure».
Lo afferma il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine di una conferenza stampa alla Camera. «Siamo a un punto di svolta, posso dirlo, insomma è come se avessimo superato un traguardo di metà», di montagna, «e ora finalmente siamo sulla discesa», dichiara il ministro. «Il 25 - dice Urso - abbiamo la riunione con i sindacati a Palazzo Chigi con questa cabina di regia coordinata dal sottosegretario Mantovano in cui illustreremo il piano industriale finanziario, anche la luce del giudizio estremamente positivo che è giunto dalla Commissione europea» e ovviamente anche l’indirizzo per l'utilizzo della cassa integrazione e anche i principi che guideranno la procedura di assegnazione dell’impianto che dovrebbe partire già a fine luglio».
«Il piano di ripristino degli impianti sta avendo successo - ha proseguito Urso -. Noi saremo in condizione già in autunno di avere due altoforni pienamente funzionanti a Taranto, e nel prossimo anno anche il terzo altoforno, per una capacità produttiva annuale che nel 2025 giungerà a 6 milioni di tonnellate». Il ministro il cui impegno per riuscire a sbrogliare la matassa della ex Ilva, che si trascina da anni va avanti incessante da mesi, è finalmente convinto di poter trovare una soluzione conveniente per tutti per evitare che il nostro paese e il sud Italia, rischino di perdere un polo siderurgico tra i più importanti d’Europa. Il ministro ha anche sottolineato gli sforzi e i risultati raggiunti dal punto di vista della sostenibilità ambientale, da sempre vero e propria tallone d'Achille del complesso industriale di Taranto. Coloro che visitano gli impianti di Taranto e delle altre località produttive rimangono sorpresi dal processo di ambientalizzazione che è stato realizzato - ha detto ancora il ministro -, che può fare di Taranto il sito siderurgico più sostenibile dell'intera Europa».
In particolare Metinvest, l’azienda ucraina che già da mesi ha manifestato il suo interesse per il polo sideurrgicoitaliano, che già conosce gli impianti di Taranto, oggi ha la necessità di ricostruire un proprio ruolo produttivo dopo che i bombardamenti russi hanno gravemente colpito le acciaierie di Azvostal a Mariupol. Gli ucraini, infatti, sono nella singolare condizione di avere le materie prime per produrre - sono tra i fornitori di AdI a Taranto - ma non hanno gli impianti per fare acciaio. E Taranto dopo Piombino, dove realizzeranno un forno elettrico, potrebbe essere utile alla loro causa.
«Il processo di rinascita della siderurgia nazionale passa dal ripristino produttivo degli stabilimenti ex Ilva - ha detto ancora il ministro Urso -. Abbiamo una riunione importante domani a Palazzo Chigi con i sindacati, e in quella sede presenteremo con i commissari il piano industriale e finanziario (che ha avuto un giudizio positivo dalla Commissione europea, che ci ha autorizzato a utilizzare il prestito ponte), così come gli indirizzi delle procedure di assegnazione degli impianti». Il ministro ha poi annunciato che domani ci sarà a palazzo Chigi una riunione con i sindacati e i commissari in cui verrà svelato il piano industriale e finanziario che ha già avuto un primo beneplacito da parte della Commissione europea che “ci ha autorizzati a utilizzare il prestito ponte, così come gli indirizzi delle procedure di assegnazione degli impianti che verosimilmente inizieranno alla fine di questo mese. D'altra parte il piano di ripristino degli impianti sta avendo successo e noi saremo in condizioni già in autunno di avere due altoforni pienamente funzionanti nel sito di Taranto e nel prossimo anno anche il terzo altoforno per una capacità produttiva e su base annuale che nel 2025 giungerà a 6 milioni di tonnellate.”