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Ecco quello che hanno detto sul genocidio a Gaza alcuni dei premiati a Venezia 81

La Giuria di Venezia 81, nella sezione Orizzonti, ha assegnato il premio per la miglior regia a Sarah Friedland per il film "Familiar Touch".

Sarah Friedland (il cui film nella sezione Orizzonti ha permesso a Kathleen Chalfant di ottenere il riconoscimento come miglior attrice, oltre ad aver vinto il premio Luigi De Laurentiis come miglior opera prima) è una regista ebrea americana e, nonostante ciò, nel suo discorso di ringraziamento ha denunciato il genocidio messo in atto da Israele a Gaza:

"Come artista ebrea americana che lavora con un mezzo di comunicazione che si basa sul tempo, devo sottolineare che accetto questo premio nel 336° giorno del genocidio israeliano a Gaza e nel 76° anno di occupazione", ha detto Friedland accompagnata dal convinto applauso della platea. "Credo che sia nostra responsabilità, in quanto registi, utilizzare le piattaforme istituzionali attraverso cui lavoriamo per porre rimedio all'impunità di Israele a tutti i livelli. Sono solidale con il popolo palestinese e la sua lotta per la liberazione".

Scontato invece, ma non meno importante, il sostegno a Gaza del regista palestinese Scandar Copti nel suo discorso di ringraziamento per il premio per la migliore sceneggiatura nella sezione Orizzonti per il film Happy Holidays:

"Sono qui profondamente onorato, ma anche profondamente colpito dai tempi difficili che abbiamo vissuto negli ultimi 11 mesi; la nostra comune umanità e la nostra bussola morale sono state messe alla prova mentre assistiamo al genocidio in corso a Gaza. Questa dolorosa realtà ci ricorda le conseguenze devastanti dell'oppressione, che è un tema del nostro film. Il nostro film esamina come le narrazioni morali possano unirci come comunità, ma anche renderci ciechi di fronte alla sofferenza degli altri".

Quanto rilievo è stato dato a queste dichiarazioni sui media?

Nessuno. 41mila palestinesi uccisi, oltre 10mila dispersi, quasi 100mila feriti non meritano considerazione alcuna, da parte dei media. Diversamente, sarebbe stato se i premiati avessero parlato dei morti israeliani del 7 ottobre. In quel caso, la dichiarazione sarebbe stata riportata come prima notizia. Sarebbe utile che le persone iniziassero a riflettere su questo e a chiedersi "perché"?

Autore Ugo Longhi
Categoria Politica
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