Ma come deve esser bella Roma adesso, deve esser diventata il paese di Bengodi. Perché? Ma perché Marino non c'è più. Qualunque cosa fosse accaduta a Roma, anche la più banale, giornali, radio e tv aprivano le loro edizioni con "capitale allo sbando", "Marino alle corde", ecc. Adesso, più nulla! E' bastato che Marino si dimettesse non perché a Roma si aggiustasse tutto, ma perché di Roma si smettesse di parlare. Chi lo ha sostituito, all'apparenza un grigio burocrate che sembra resuscitato dall'Unione Sovietica ai tempi di Breznev, tal prefetto Tronca, più che un commissario si sta rivelando un normalizzatore... al contrario. Infatti, sembra che voglia mettere alla porta Serafina Buarné, voluta da Marino, che era riuscita a mettere ordine nel sistema di appalti della Capitale. E non solo. In base al suo operato risulta evidente che Tronca si stia contornando di persone legate direttamente o indirettamente all'NCD di Angelino Alfano a cui Tronca deve le sue fortune. E come se questo non bastasse il prossimo anno le elezioni a Roma potrebbero essere rimandate con la scusa di una riforma del sistema istituzionale della città nel quadro di una nuova legge che definisca il ruolo di città metropolitana.