Da due giorni la nave Open Arms, della ong spagnola Proactiva Open Arms, si trova a 1.500 metri dal porto di Palermo. Dopo aver trascorso oltre 10 giorni ammassati sulla coperta della nave, per i naufraghi la vista di un porto a cui non è stato concesso di accedere è un'ulteriore tortura, seppure psicologica, che si aggiunge a quelle fisiche subite in Libia.

Che cosa possono fare delle persone disperate in una situazione simile? Buttarsi a mare per tentare di raggiungere la costa a nuoto. Lo hanno fatto ieri oltre 70 di loro. Anche oggi, in 48, hanno tentato di fare la stessa cosa.


Alla Open Arms, da due giorni nelle acque di Palermo, non sono giunte indicazioni per decidere sulla sorte delle persone ancora a bordo.

Tra il razzismo della Lega e dei sovranisti in genere che sfruttano i migranti per la loro propaganda elettorale e il lassismo dell'attuale maggioranza di Governo che sempre per motivi elettorali, in vista delle votazioni di questo fine settimana, non soccorre le persone a bordo della Open Arms c'è forse una qualche differenza se il risultato prodotto è assolutamente identico?


AGGIORNAMENTO.
Nel pomeriggio è finalmente arrivato il via libera allo sbarco con i migranti della Open Arms che trascorreranno il periodo di quarantena a bordo della GNV Allegra, ancorata a Palermo.