"Da oggi possiamo dire che l’emergenza sanitaria Covid19 è alle nostre spalle. Il mio pensiero va innanzitutto ai medici e agli operatori sanitari e sociosanitari che non hanno risparmiato energie per combattere questo incubo globale e alle persone che non ce l’hanno fatta. In loro memoria non dobbiamo dimenticare questa terribile esperienza e dobbiamo rafforzare la ricerca, le strutture sanitarie e l'assistenza territoriale perché non accada mai più niente di simile".

È quanto ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in una nota del suo dicastero pubblicata questo 5 maggio.

La nota fa seguito al comunicato dell'OMS relativo al Rapporto della quindicesima riunione del Comitato di Emergenza del Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI) sulla pandemia di coronavirus 2019 (COVID-19), tenutasi giovedì 4 maggio 2023.

"Durante la sessione deliberativa - ha dichiarato l'OMS - i membri del Comitato hanno evidenziato la tendenza alla diminuzione dei decessi per COVID-19, il calo dei ricoveri correlati a COVID-19, dei ricoveri in unità di terapia intensiva e gli elevati livelli di immunità della popolazione al SARS-CoV-2. La posizione del Comitato si è evoluta negli ultimi mesi. Pur riconoscendo le restanti incertezze poste dalla potenziale evoluzione della SARS-CoV-2, hanno avvertito che è tempo di passare alla gestione a lungo termine della pandemia di COVID-19.Il Direttore Generale dell'OMS concorda con i consigli offerti dal Comitato in merito alla pandemia di COVID-19 in corso. Determina che il COVID-19 è ora un problema sanitario consolidato e in corso che non costituisce più un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC)".

Ed ecco che nel pomeriggio di oggi ......

Sono tante le emozioni che si affacciano sul viso del direttore generale dell'Oms, Tedros Ghebreyesus, quando, in un'attesissima conferenza stampa a Ginevra, annuncia la fine dello stato di emergenza sanitaria mondiale per il Covid-19.

 

 
C'è la soddisfazione di poter finalmente pronunciare la parola "fine" dopo tre anni in cui il virus ha tenuto con il fiato sospeso il mondo intero, c'è il rammarico nel riconoscere ciò che non è andato come doveva, il dolore per i 20 milioni di morti che il virus ha fatto, la preoccupazione perchè la fine dell'emergenza non vuol dire che il pericolo sia definitivamente scampato e c'è l'emozione, per una promessa solenne fatta alle future generazioni: "Non rifaremo gli stessi errori".

"La cosa peggiore che i paesi possano fare ora è usare questa notizia per abbassare la guardia, smantellare il sistema che hanno costruito e lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi". Migliaia di persone stanno proprio ora lottando nelle terapie intensive, e dunque, afferma, "il virus è qui per rimanere. Sta ancora uccidendo e sta ancora cambiando".