"Oggi si parla spesso di “geopolitica”, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, o influenza ideologica o influenza militare: lo stiamo vedendo con la guerra. Malta rappresenta, in questo quadro, il diritto e la forza dei “piccoli”, delle Nazioni piccole ma ricche di storia e di civiltà, che dovrebbero portare avanti un’altra logica: quella del rispetto e della libertà, quella del rispetto e anche la logica della libertà, della convivialità delle differenze, opposta alla colonizzazione dei più potenti. Lo stiamo vedendo adesso. E non solo da una parte: anche da altre… Dopo la seconda guerra mondiale si è tentato di porre le basi di una nuova storia di pace, ma purtroppo – non impariamo – è andata avanti la vecchia storia di grandi potenze concorrenti. E, nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza della Organizzazione delle Nazioni Unite".
Come testimoniano queste parole, seppure con altre motivazioni e finalità, anche Francesco, come già ieri Zelensky, ha sottolineato l'attuale inutilità dell'Onu. L'impotenza delle Nazioni Unite è data dalla mancanza di strumenti che gli consentano, nei confronti di scenari di crisi, di prendere qualsiasi decisione che possa dar seguito a delle soluzioni concrete e certe.
Così, a parte gli appelli, l'Onu non fa niente di più che organizzare tavoli di discussione, dove al massimo è possibile assistere a rappresentazioni tra il grottesco e il paradossale come la ricostruzione fornita ieri di quanto accaduto a Bucha dall'ambasciatore russo.
E di Bucha ha parlato anche il Papa:
"Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha: crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al Cielo e implora: si metta fine a questa guerra! Si facciano tacere le armi! Si smetta di seminare morte e distruzione! Preghiamo insieme per questo…E ieri, proprio da Bucha, mi hanno portato questa bandiera. Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata, Bucha. E anche, ci sono qui alcuni bambini ucraini che ci accompagnano. Salutiamoli e preghiamo insieme con loro.Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra straniera: questo è uno dei frutti della guerra. Non dimentichiamoli, e non dimentichiamo il popolo ucraino. È duro essere sradicati dalla propria terra per una guerra".
Crediti immagine: Sala stampa vaticana