Le ultime "perle" del ministro Valditara su patriarcato e Palestina
Il 2023 segna una diminuzione significativa dei femminicidi compiuti da partner in Italia, con un calo del 12%. Secondo il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, questo risultato è in parte attribuibile alla cultura della prevenzione promossa dal governo, con particolare riferimento all'impegno del ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, Eugenia Maria Roccella. E le frasi sul patriarcato? Non ci sono problemi, visto che è giuridicamente finito nel 1975.
Questo un breve riassunto delle dichiarazioni del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, rilasciate ieri alla Fiera di Verona in occasione dell'apertura del salone internazionale Job&Orienta, dove il Mim partecipa con oltre 70 eventi e uno spazio per l'orientamento e la formazione.
Secondo Valditara, citando Luca Ricolfi, Paolo Crepet e Massimo Cacciari, il patriarcato è giuridicamente terminato nel 1975, anno in cui furono abolite normative discriminatorie come la potestà maritale. Tuttavia, il ministro ha precisato che il retaggio culturale maschilista persiste, richiedendo interventi mirati per promuovere una società più equa. I dati forniti dal governo sul calo dei femminicidi indicano un progresso tangibile, seppur parziale, nella lotta contro la violenza di genere. Secondo il ministro, ciò è il risultato di un approccio preventivo che mira a coinvolgere famiglie, scuole e istituzioni in una trasformazione culturale profonda.
"La figura del padre e della madre sono ormai sbiadite", ha commentato Valditara, sottolineando che la vera battaglia non è contro i singoli ruoli familiari, ma contro una cultura maschilista che continua a influenzare negativamente le relazioni tra uomini e donne.
"Il maschilismo è il nostro vero nemico", ha dichiarato il ministro, evidenziando come questa forma di mentalità sia alla base di violenza, discriminazione e disuguaglianze di genere. Come combatterlo? Con l'introduzione dell'educazione al rispetto all'interno dei programmi scolastici che, a suo dire, rappresenta una priorità paragonabile allo studio di autori fondamentali come Dante.
"Bisogna imparare il rispetto verso la persona e verso la donna – ha sottolineato – per combattere la cultura della violenza". L'iniziativa si pone l'obiettivo di radicare una consapevolezza maggiore nei giovani, mirando a sciogliere l'iceberg della violenza, che non si limita ai femminicidi, ma include anche abusi morali, fisici, sessuali e discriminazioni sul lavoro.
Ma per comprendere fino in fondo quale sia la mentalità di questa gente che "militarmente" occupa le istituzioni è utile anche riportare quanto accaduto nei giorni scorsi a Ferrara.
In post sui social, l'associazione Ferrara per la Palestina annunciava di aver effettuato un "laboratorio scolastico" con focus "su quello che succede in Palestina da più di 76 anni". La Comunità ebraica ferrarese e il Museo dell'Ebraismo italiano e della Shoah appena avuta la ferale notizia devono esser stati colti da convulsioni e crisi isteriche e hanno immediatamente contattato il ministero dell'Istruzione.
Valditara, senza por tempo in mezzo, "ha richiesto al dirigente scolastico di ripristinare un equilibrio formativo, invitando la scuola a organizzare un ulteriore incontro per gli studenti con il contributo di un'associazione ebraica".
Una misura - ha spiegato la presidente dell'Unione delle Associazioni Italia Israele, Celeste Vichi, - che mira a garantire che il dibattito su temi complessi come il conflitto israelo-palestinese venga affrontato in modo equo e costruttivo, offrendo agli studenti un quadro completo delle diverse prospettive".
In pratica, gli ebrei ferraresi, spaventati che degli studenti venissero informati sulle atrocità diplomatico-terroristiche commesse dai sionisti a partire dagli inizi del 1900 (e poi perpetrate fino ad oggi) per depredare il popolo palestinese, hanno preteso e ottenuto che la propaganda sionista, nonostante la diffusione giornaliera che ne viene fatta su tutti i mezzi di informazione, potesse riproporre le proprie menzogne a favore dell'apartheid e del genocidio di cui lo Stato ebraico è responsabile grazie alla complicità delle pseudo-democrazie occidentali.
Un'altra medaglia al demerito per il ministro Valditara.