Questo è quanto ha scritto stamani sul suo profilo social il vicepremier Di Maio:

«Sono molto preoccupato per i casi emersi in questi giorni di nuovi arresti e indagati, tutti per aver preso tangenti o per presunti reati di corruzione, che hanno coinvolto sia la destra che la sinistra.Di fronte al caso Siri abbiamo messo un punto. L’intervento del MoVimento 5 Stelle ha tutelato l’immagine del governo e del Paese.Ma le notizie ormai frequenti di queste settimane ci prospettano un dato che forse qualcuno aveva dimenticato, ovvero che il sistema dei partiti continua ad essere fortemente inquinato.Spuntano tangenti ovunque, giorno dopo giorno, che coinvolgono ogni comparto cruciale del nostro Paese. Che pesano sulle nostre tasse, su quelle dei cittadini, sui servizi, sulla crescita. Che vanificano lo sviluppo e gli interventi di politica economica, danneggiando le nostre imprese.Ricordo che secondo diverse stime negli ultimi 3 anni la corruzione in Italia è aumentata del 74%, per un peso di decine e decine di miliardi, circa 585 miliardi di euro sarebbe il differenziale tra i costi con il dato in Germania.Destra e sinistra non sono mai cambiate e la scelta in vista delle prossime europee, oggi, sembra essere più chiara che mai: il 26 maggio la scelta sarà tra noi e questa nuova tangentopoli. Tra noi e la corruzione.La scelta sarà tra chi non vuole tornare al passato, ma vuole guardare avanti, e chi invece fa di tutto per lasciare tutto com’è. Il MoVimento 5 Stelle c’è, è vicino alla gente perbene e non molla di un solo centimetro.»


Il post ha coinciso, vedi a volte il caso, con la notizia dell'arresto del sindaco leghista di Legnano, Gianbattista Fratus, avvenuto questa mattina ad opera del comando provinciale di Milano della Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Busto Arsizio, per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale.


Dopo queste premesse, come è possibile allora che lo stesso Di Maio si auto esalti per i provvedimenti approvati dal Governo in relazione allo "sblocca cantieri", che permettono, in particolar modo agli enti locali, di assegnare appalti diminuendo drasticamente il sistema dei controlli e, di conseguenza, aumentando la possibilità di casi di corruzione e rischiando di favorire oltretutto anche gli interessi della criminalità organizzata?

Una preoccupazione espressa anche dallo stesso presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, un paio di giorni fa, commentando proprio quel decreto.

Tutto questo finisce per dimostrare l'approssimazione con cui agiscono le forze che si definiscono del cambiamento, che non esitano a contraddire se stesse, preoccupandosi oggi per le conseguenze che possono derivare da quanto loro stessi hanno approvato il giorno precedente. Un vero e proprio caso di schizofrenia politica.