Oltre a ricordare i prossimi appuntamenti del tour in videoconferenza finalizzato a mantenere la massima attenzione possibile sulla guerra in Ucraina, Zelensky, oltre a ricordare all'Europa che deve al più presto imporre l'embargo sul petrolio russo, ha fatto sapere che il suo esercito si sta preparando ad un nuovo massiccio attacco nel Donbass, soprattutto per supportare l'avanzata nel sud del Paese, aggiungendo però che
"gli occupanti non vogliono ancora ammettere di essere in un vicolo cieco e che la loro cosiddetta operazione speciale sia già fallita".
Quali sono gli ultimi scenari di guerra, tra fatti, analisi e supposizioni?
La Bielorussia ha schierato le su truppe speciali a ridosso del confine ucraino. MInsk non ha alcuna intgenzione di entrare ufficialmente in guerra, ma la mossa è intesa a togliere uomini e mezzi dall'Ucraina nor-orientale e dal Donbass.
Come ha ricordato Zelensky, Mosca avrebbe rinunciato a chiudere in una morsa l'esercito ucraino a difesa dell'est del paese, con le forze russe che sarebbero nuovamente arretrate per concentrarsi in modo da cercare maggior fortuna nell'oblast di Luhansk, tanto che, poco più a nord, le forze di Kiev sarebbero arrivate fino al confine russo, dopo aver sfondato nella regione di Kharkiv.
A questo punto, Mosca starebbe limitando le proprie mire al solo Donbass, all'intera area, cercando di impegnare l'esercito ucraino anche per riuscire a sfondare nel sud per occupare così l'intera fascia costiera. A riprova di ciò i bombardamenti odierni nella zona residenziale di Mykolaiv e l'attacco aereo nell'oblast di Odessa dove, anche in questo caso, sono stati colpiti edifici residenziali.
Ma le perdite russe continuano ad aumentare dal 24 febbraio, secondo i dati riportati dal ministero della Difesa ucraino, come dimostra l'ultimo elenco: 27.700 soldati, 1.228 carri armati, 2.974 mezzi corazzati per il trasporto di personale, 2.101 veicoli e serbatoi di carburante, 577 pezzi di artiglieria, 195 sistemi di lancio multiplo di razzi, 89 sistemi di difesa antiaerea, 165 elicotteri, 200 aerei, 427 UAV e 13 imbarcazioni.
Sul piano diplomatico, proseguono spedite richieste e procedure per l'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. Anche il pacchetto di nuove sanzioni Ue sarebbe in dirittura d'arrivo, mentre Bloomberg ha fatto sapere che la Germania fermerà le importazioni russe di petrolio entro la fine del 2022 indipendentemente da ciò che in proposito riuscirà a decidere Bruxelles.
E a proposito di materie prime, la guerra in Ucraina, oltre al problema alimentare che sta causando, è un anche una guerra per il neon, il palladio e, soprattutto, il litio, disponibile nell'est del Paese in misura tale da rappresentare il 10% della produzione mondiale, finora necessario per la produzione di batterie.