"Preghiamo per la pace, affinché la Santa Vergine di Fatima, che ha chiesto di pregare il Rosario per ottenere la pace, presenti le nostre preghiere al Signore e conceda al mondo un tempo di pace duraturo".

L’elicottero con a bordo Papa Francesco fa il suo arrivo al Santuario di Fatima, cuore della devozione mariana in Europa, intorno alle 9.40, in un cielo reso plumbeo a causa di un incendio scoppiato ieri nella vicina Leira. 200mila i fedeli riuniti ad attenderlo fin dall’alba (alcuni anche dalla sera prima).

Bergoglio è la seconda volta che torna a Fatima dopo la visita del 13 maggio 2017, per il centenario delle apparizioni a Cova de Iria.

"Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra", ha detto il Papa all'interno del santuario, e per sottolineare i tempi bui attuali, come al tempo delle apparizioni del 1917, segnati da conflitti, violenze e divisioni, il Papa ha voluto fare una pausa nel programma serrato e fermarsi ai piedi della Madonna per elevare una supplica.

Sedutosi di fronte a Maria, inizia quindi a recitare il Rosario, con ragazze e ragazzi diversamente abili che recitano poi uno a uno i misteri gaudiosi. Commuove la lettura a fatica di Samantha Numerato, giovane disabile italiana, a cui segue alla fine un applauso spontaneo. Nel quarto mistero, in particolare, si prega per la pace, affidandola alla intercessione della Madonna. Il vescovo di Leiria-Fatima, José Ornelas Carvalho, presidente della Conferenza Episcopale portoghese, nel saluto al Papa ha detto: "Ci associamo alla preghiera di Vostra Santità per la pace, con la quale si identifica profondamente questo Santuario, pensando in modo particolare alla guerra nell’Ucraina e a tanti altri focolai di conflitto nel mondo, che pesano drammaticamente sulla vita e sul futuro soprattutto dei bambini e dei giovani".

Questo il discorso poi pronunciato da papa Francesco: 

"Grazie, Mons. Ornelas, per le sue parole e grazie a tutti voi per la presenza e per la preghiera. Abbiamo recitato il Rosario, una preghiera bellissima, e vitale, perché ci mette a contatto con la vita di Gesù e di Maria. E abbiamo meditato i misteri della gioia, i quali ci ricordano che la Chiesa non può che essere la casa della gioia. La cappellina in cui ci troviamo è una bella immagine della Chiesa: accogliente, senza porte. La Chiesa non ha porte, affinché tutti possano entrare. E qui possiamo anche insistere sul fatto che tutti possono entrare, perché questa è la casa della Madre, e una madre ha sempre il cuore aperto per tutti i suoi figli, tutti, tutti, tutti, senza alcuna esclusione.  Siamo qui, sotto lo sguardo materno di Maria, siamo qui come Chiesa, Chiesa madre. Il pellegrinaggio è proprio una caratteristica mariana, perché la prima a fare un pellegrinaggio dopo l’annunciazione di Gesù fu Maria. Appena venne a sapere che sua cugina era incita – era avanti con l’età la cugina – partì di corsa. È una traduzione un po’ libera, il Vangelo dice “andò in fretta”, noi diremmo “partì di corsa”, partì di corsa con quel desiderio di aiutare, di essere presente.Ci sono tanti titoli di Maria, ma pensandoci uno che pure potremmo dire è questo: la Vergine “che va di corsa”, ogni volta che c’è un problema; ogni volta che la invochiamo, non indugia, viene, è premurosa. Madonna premurosa, vi piace così? Diciamolo tutti insieme: Madonna premurosa! Si affretta per stare vicino a noi, si affretta perché Madre. In portoghese si dice “apressada”, mi dice Mons. Ornelas. Madonna “apressada”. E così accompagna la vita di Gesù; e non si nasconde dopo la Risurrezione, accompagna i discepoli, aspettando lo Spirito Santo; e accompagna la Chiesa che inizia a crescere dopo la Pentecoste. Madonna che ha premura e Madonna che accompagna. Accompagna sempre. Non è mai protagonista. Il gesto di Maria Madre di accogliere è duplice: prima accoglie e poi indica Gesù. Maria nella sua vita non fa altro che indicare Gesù. “Fate quello che vi dirà”. Seguite Gesù.Questi sono i due gesti di Maria, pensiamoci bene: ci accoglie tutti e indica Gesù. E questo lo fa un po’ con premura, “apressada”. Madonna premurosa che ci accoglie tutti e ci indica Gesù. E ogni volta che veniamo qui ricordiamoci di questo. Maria qui si rese presente in modo speciale, perché l’incredulità di tanti cuori si aprisse a Gesù. Con la sua presenza ci indica Gesù, sempre indica Gesù. E oggi è qui tra noi, è sempre tra noi, ma oggi la sentiamo molto più vicina. Maria premurosa.Amici, Gesù ci ama a tal punto da identificarsi con noi, e ci chiede di collaborare con Lui. E Maria ci indica questo che Gesù ci chiede: camminare nella vita collaborando con Lui. Vorrei che oggi guardassimo l’immagine di Maria e ognuno pensasse: che cosa mi dice Maria come Madre? che cosa mi sta indicando? Ci indica Gesù; a volte ci indica anche qualche piccola cosa che nel cuore non funziona bene, ma sempre indica. “Madre, cosa mi stai indicando?”. Facciamo un piccolo momento di silenzio e ognuno nel suo cuore dica: “Madre, che cosa mi stai indicando? Che c’è nella mia vita che ti preoccupa? Che c’è nella mia vita che ti commuove? Che c’è nella mia vita che ti interessa? E tu lo indichi”. E lì ci indica il cuore perché Gesù venga. E così come a noi indica Gesù, a Gesù indica il cuore di ognuno di noi.Cari fratelli, sentiamo oggi la presenza di Maria Madre, la Madre che sempre dirà: “Fate quello che Gesù vi dice”; ci indica Gesù. Ma pure la Madre che dice a Gesù: “Fai quello che questi ti sta chiedendo”. Questa è Maria. Questa è la nostra Madre, la Madonna premurosa per stare vicino a noi. Che Lei ci benedica tutti! Amen."