Mentre da una parte Fininvest si occupava di smentire "in relazione ad alcuni articoli comparsi sulla stampa che il gruppo Fosun non ha mai direttamente o indirettamente formulato proposte né tantomeno avviato trattative riguardanti il Milan", dall'altra, l’amministratore delegato di Fininvest Danilo Pellegrino, con il placet di Silvio Berlusconi, si accingeva a firmare un contratto preliminare per la cessione di tutto il pacchetto azionario relativo alla proprietà del club rossonero, pari al 99,93%.
L'operazione prevede che a Fininvest vadano oltre 520 milioni di euro, mentre gli acquirenti si caricheranno anche dei debiti della società, che attualmente ammontano a 220 milioni di euro. Il contratto, vincolante fra le parti, verrà perfezionato entro la fine del 2016, una volta ottenute le autorizzazioni previste in questi casi dalle autorità italiane e cinesi.
Gli acquirenti che hanno effettuato l'acquisto dell'AC Milan attraverso la società Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Co.Ltd. Della società fanno parte Haixia Capital, fondo di Stato cinese per lo Sviluppo e gli Investimenti, Yonghong Li, che è stato fra i promotori del gruppo con cui Fininvest ha trattato, ed altri investitori, alcuni dei quali a controllo statale, di cui non è stato reso noto il nome. Fra loro, società attive nel campo finanziario e altre impegnate in settori industriali.
In base a quanto riportato nel comunicato ufficiale rilasciato da Finivest, "con l’accordo, gli acquirenti si impegnano a compiere importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario di AC Milan, per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 100 milioni da versare al momento del suo perfezionamento). Il contratto prevede anche che con la firma odierna gli acquirenti mettano a disposizione una caparra, a conferma degli impegni assunti, pari a 100 milioni di euro, di cui 15 [da versare] contestualmente alla firma e 85 entro 35 giorni".
La trattativa per conto degli investitori cinesi ha avuto come advisor per la parte finanziaria Rothschild & Co. e per quella legale lo studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners. Fininvest si è avvalsa, rispettivamente, di Lazard e BNP Paribas e dello studio Chiomenti.