Serie A: Bologna-Venezia 3-0, Ndoye e Orsolini stendono i lagunari
Nell'anticipo serale della 14a giornata di Serie A, il Bologna batte 3-0 il Venezia e rimane all'ottavo posto in scia al Milan. I padroni di casa sbloccano il match al 21' grazie a Ndoye, che si procura (trattenuta di Haps) e realizza un calcio di rigore. I lagunari gettano al vento una buona chance con Nicolussi Caviglia al 25', poi nella ripresa crollano nel giro di 2' dopo l'ingresso di Orsolini: l'azzurro realizza dagli 11 metri il 2-0 (69') e poi serve a Ndoye l'assist per la prima doppietta in Serie A dello svizzero (71'). Venezia alla terza sconfitta di fila e sempre più ultimo.
Serie A, Milan-Empoli 3-0: Morata e doppio Reijnders fanno bello il Diavolo a San Siro
Il Milan ha battuto 3-0 l'Empoli nella quattordicesima giornata di Serie A. A San Siro, la formazione di Fonseca ha ritrovato il successo in campionato dopo due pareggi consecutivi e lo ha fatto sbloccando il match al 19' con un destro all'angolino di Morata. Con un pressing offensivo importante il Milan ha creato diverse occasioni prima dell'intervallo trovando quella giusta al 44' con Reijnders con una giocata balisticamente simile a quella del compagno. Nella ripresa i toscani di D'Aversa hanno spaventato Maignan colpendo una traversa con Maleh al 54', ma poi si sono arresi al contropiede di Reijnders per la doppietta dell'olandese al 69'.
Serie A, Como-Monza 1-1: Caprari risponde a Engelhardt
Nella 14.ma giornata di Serie A, Como e Monza pareggiano 1-1 nel Derby lombardo. Un punto che non serve né ai lariani né ai brianzoli, che restano rispettivamente a quota 11 e 10, in piena zona retrocessione. Al Sinigaglia, padroni di casa avanti al 36' con il colpo di testa di Engelhardt, ma al 53' Caprari realizza il calcio di rigore concesso per fallo di mano di Nico Paz ed evita il ko alla formazione allenata da Nesta.
Sarri: “Un errore lasciare il Chelsea per la Juventus, sogno ancora la Premier”
Maurizio Sarri è tornato a parlare delle sue avventure al Chelsea e alla Juve lanciando anche qualche indizio sulle sue intenzioni future. “Volevo tornare in Italia perché la situazione al Chelsea non era facile – ha spiegato l’ex tecnico bianconero al quotidiano The Sun -. Ma è stato un errore. Sarebbe stato meglio restare lì”. “L’Inghilterra è il massimo livello per giocatori, squadre, club, stadi, tifosi. Per tutto. Quindi mi piacerebbe tornare – ha aggiunto -. Ora sono pronto a ricominciare. Non so dove al momento. Ma io e lo staff siamo pronti”.
“In quel periodo ad Abramovich non era permesso andare in Inghilterra. Lo vedevo solo alle partite all’estero – ha proseguito Sarri tornando sul suo passaggio dal Chelsea alla Juve -. Ci sentivamo al telefono, ma non molto spesso. Il mio punto di riferimento era solo Marina. Non c’era un direttore sportivo quindi la situazione non era così chiara”. “Ero un po’ preoccupato per la situazione con il Chelsea, la situazione all’interno del club. Non era chiaro – ha continuato -. Ho chiesto a Marina se era possibile tornare in Italia e Marina ha chiesto dei soldi alla Juventus per liberarmi. Hanno detto che se volevo restare al Chelsea era possibile”.
“Ma alla fine della stagione con il Chelsea è stata una bella esperienza e buoni risultati. Abbiamo ottenuto il terzo posto nella classifica della Premier League, raggiunto la finale della Coppa di Lega e vinto l’Europa League – ha aggiunto -. Abbiamo giocato un sacco di belle partite. Certo che a volte ci sono stati due o tre disastri, come a Manchester contro il City, come a Bournemouth”.
.Poi qualche considerazione sul periodo vissuto sulla panchina della Juve e sulla voglia di tornare a guidare una squadra inglese. “A Torino ho gestito tutto al massimo livello. Abbiamo vinto lo scudetto con la Juve, ma non è la stessa cosa della Premier League – ha spiegato Sarri -. Se avessi una squadra e avessi l’opportunità di essere l’allenatore di una squadra allo stesso livello, penso che potrei fare anche meglio”. “Se il Chelsea è riuscito a entrare tra le prime quattro, allora il mio calcio deve essere stato adatto – ha concluso -. Probabilmente il disastro di Manchester e Bournemouth ha reso i tifosi infelici per la mia situazione e il mio calcio. Ma penso che sia stata una sensazione per un paio di mesi, non di più”.
Ranieri: “Atalanta squadra perfetta, modello da seguire”
“Abbiamo giocatori importanti che stiamo cercando di riportare alla loro bellezza. Poi sarà l’allenatore a decidere chi tenere. Noi faremo tutto il possibile per cercare di accontentarlo. Roma non è stata costruita in una notte, quindi dateci tempo”. Così l’allenatore della Roma Claudio Ranieri, in conferenza stampa a due giorni dal match con l’Atalanta, valido per la 14esima giornata di Serie A.
Sull’Atalanta: “L’Atalanta è un modello di vertice che va preso da esempio. Una squadra che piano piano è diventata un’emblema dell’Italia. Anche loro all’inizio avevano difficoltà, però hanno costruito gradualmente e dobbiamo toglierci il cappello per il lavoro che tutti loro hanno fatto”.
Ranieri ha parlato anche del burrascoso addio di De Rossi: “Ho letto che le colpe della cacciata di De Rossi fossero di Pellegrini. Né Mancini, né Cristante, né Pellegrini lo hanno mandato via, anzi hanno fatto di tutto per farlo rimanere”.
L’allenatore della Roma si è soffermato sul capitano giallorosso: “A Pellegrini ho chiesto di staccare un attimo la corrente, resettare e tornare ai livelli in cui era. Io ho avuto due fenomeni tra i centrocampisti che fanno gol, Lampard e Pellegrini. Lorenzo già ricomincia a trovare la porta durante gli allenamenti. Sta cominciando quel processo di ricrescita che gli serve, perché è molto sensibile e soffre tanto”.