Durante la gravidanza la prassi medica prevede che la donna faccia un certo numero di esami al fine di monitorare la sua salute e quella del nascituro. Il controllo dei livelli di alcune sostanze contenute nel sangue possono dare molte informazioni utili e in certi casi rappresentano un segnale di alcune patologie che potrebbero arrecare danni al feto. Quali sono questi esami? Ecco qui in dettaglio i test, le analisi e le visite previste dalla nostra sanità mese per mese per una donna incinta.

Primi esami gravidanza: quali fare nel primo trimestre

Primo mese - Non sempre una donna si accorge di aspettare un bambino durante le primissime settimane, ma non appena si sospetta una possibile gravidanza è utile fare un semplice test di gravidanza fai da te. Si possono comprare in farmacia o al supermercato. È bene sapere che questi test hanno un buon livello di accuratezza, e solo raramente possono sbagliare. Nello specifico, un test potrebbe dare un falso negativo, ma mai un falso positivo. La sicurezza arriva solo con l'esame del Beta hCG, che si basa su un prelievo di sangue (senza necessità di digiuno). La prescrizione medica non è necessaria e si effettua in qualsiasi laboratorio di analisi. Attraverso quest'analisi viene misurato il livello della gonadotropina corionica, il cosiddetto ormone della gravidanza, il cui picco è un segnale inequivocabile dell'avvenuta fecondazione dell'ovulo. Dal momento in cui si è sicure di essere in gravidanza è consigliato prendere l'acido folico, che previene eventuali danni nella formazione del tubo neurale dell'embrione.

Secondo mese - All'interno del primi due o tre mesi di gravidanza di solito si fa una prima visita dal ginecologo. In questa sede si procede a un controllo generale dello stato di salute e si misura pressione e peso corporeo. Spesso è già possibile auscultare il battito dell'embrione. Il ginecologo prescrive una serie di esami da effettuare tramite un prelievo di sangue: il toxoplasma, la rosolia, l'HIV, il treponema pallidum, l'S-VDRL, un esame completo delle urine, l'emocromo, test di Coombs, glucosio e gruppo sanguigno con fattore Rh, di cui parleremo più avanti. Oltre a questi esami di routine, si possono effettuare anche altre analisi per avere ulteriori notizie sul piccolo in arrivo. Una donna può ad esempio sottoporsi ai test di screening prenatale. Di solito il medico si riserva di proporre questa tipologia di esami alle future mamme che hanno superato i 35 anni di età, oppure che presentano in famiglia casi di patologie che potrebbero rappresentare un potenziale fattore di rischio per il feto. Tra questi il test combinato (BI test) e l'esame della translucenza nucale. Da non dimenticare un controllo della tiroide, specie se in famiglia si contano casi di patologie tiroidee.

Terzo mese - Entro la fine del primo trimestre tutte le future mamme non vedono l'ora di fare la prima ecografia, quella passata gratuitamente dal sistema sanitario. Durante questo esame si registra il battito cardiaco del feto e si controlla una serie di parametri come lo stato della placenta e del liquido amniotico. Nella maggior parte dei casi in questa prima ecografia non è possibile determinare il sesso del bambino, anche se alle volte il medico potrebbe sbilanciarsi.

Esami gravidanza secondo trimestre

All'inizio del secondo trimestre in genere si effettuano nuovamente le analisi del sangue per accertarsi che non ci siano infezioni in atto da toxoplasma, rosolia o treponema. In questi mesi è bene tenere controllata la glicemia che dovrebbe attestarsi sui valori ottimali di 80, massimo 90. Livelli oltre 92 sono considerati glicemia alta. In questi casi intorno alla 24 settimana di gravidanza si può eseguire l'esame della curva glicemia, detto tecnicamente curva da carico di glucosio.

Prima della fine del secondo trimestre si esegue una seconda ecografia, denominata morfologica, anche questa gratuita. Finalmente durante questo esame sarà possibile conoscere con sicurezza se la nuova creatura che verrà al mondo sarà maschio o femmina, oltre a una serie di parametri specifici di tutti gli organi del feto. In questa sede si misura con accuratezza la circonferenza cranica, addominale, la lunghezza del femore, si controlla l'attività cardiaca e la presenza di reni e vescica.

Esami gravidanza terzo trimestre

Settimo mese - Torniamo a parlare di Rh. Se l'esame del sangue nei primi mesi di gravidanza ha evidenziato un fattore Rh negativo, intorno al settimo mese è bene sottoporsi all'immunoprofilassi anti D. Si tratta di un'iniziezione di una fiala di immuno-rh che di solito viene effettuata in ospedale. A cosa serve? Se una donna è Rh negativo e portasse in grembo un feto con fattore Rh positivo, potrebbero esserci dei problemi in una seconda gravidanza nel caso in cui il sangue della madre venisse a contatto con quello del figlio. È un'ipotesi rara ma per scongiurare il fatto che la madre crei anticorpi anti-D, si procede a un'iniezione volta a inibirne l'eventuale formazione. Solo nel caso in cui anche il padre fosse Rh negativo, allora il bimbo che nascerà potrà essere solo Rh negativo, esattamente come la madre.

Ottavo mese - Negli ultimi anni si propone anche di effettuare verso l'ottavo mese un richiamo del vaccino trivalente (difterite, tetano, pertosse) a cui sottoporsi solo se in ottima salute, perché un vaccino in un momento così delicato rappresenta una debilitazione transitoria da non sottovalutare. Per quale motivo è consigliato? La pertosse nei primi mesi di vita può essere una malattia grave, così per evitare rischi è possibile vaccinare la madre al fine di escludere la possibilità che possa a sua volta infettarsi e trasmetterla al figlio.

Nono mese - Siamo ormai prossimi al parto e manca solo un ultimo esame utile per affrontare il gran giorno in sicurezza. Si tratta del tampone vagino-rettale che si effettua attraverso l'inserimento di uno stick nella cavità anale e in vagina, al fine di ricercare la presenza dello streptococco beta-emolitico del gruppo B, un batterio che potrebbe provocare al neonato febbre e difficoltà respiratorie, comunque risolvibili con una terapia antibiotica.

Contributo inviato da Domus Mulieris