Anche se molto sottotraccia nelle cronache nazionali, continua in tutta Italia la protesta degli agricoltori che, come nel resto d'Europa (anche se per ora non con gli stessi numeri), vogliono risposte dalla politica su temi per loro cruciali quali il cambiamento climatico che ha drasticamente ridotto i raccolti, l'aumento dei prezzi energetici, l'aumento delle tasse sui terreni, i prezzi dei raccolti determinati dalla grande distribuzione...
Anche domenica si sono registrati presidi da nord a sud e alcuni stanno iniziando a stilare i primi documenti per coordinare le rivendicazioni a livello nazionale, come testimonia quanto sta accadendo in Basilicata.
Da notare, anche, una singolarità nelle proteste in atto in tutta Italia. A differenza di quanto accadeva con i giovani di Ultima Generazione, i rappresentanti della maggioranza che sostiene il governo Meloni stavolta non sembrano essere turbati dai blocchi stradali degli agricoltori. Infatti, dai loro profili social non lanciano anatemi nei loro confronti e neppure inviti perché siano soggetti ai provvedimenti legislativi di recente pubblicazione che prevedono multe, denunce e arresti.
Ma la legge non dovrebbe essere uguale per tutti?