Fino a quando l'occidente vuole essere succube della propaganda (e dei soldi) delle lobby israeliane?
Questa legge sfida il movimento Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) codificando la regola dell'amministrazione Trump "Marcatura del Paese di Origine dei Prodotti dalla Cisgiordania e da Gaza". Questa norma richiede che i prodotti realizzati nelle aree di Giudea e Samaria controllate da Israele siano etichettati come provenienti da "Israele", mentre i beni prodotti a Gaza o nelle aree di Giudea e Samaria controllate dai palestinesi siano etichettati come "Gaza" o "Cisgiordania". Tutto ciò inverte le regole delle amministrazioni Clinton e Obama che richiedevano che tutti i beni provenienti da Giudea e Samaria o Gaza fossero etichettati come "Made in West Bank/Gaza", riconoscendo falsamente questi territori come un'unica entità politica e cancellando il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della sovranità israeliana sull'Area C di Giudea e Samaria."In seguito agli attacchi del 7 ottobre, gli attacchi più mortali contro gli ebrei dall'Olocausto, si è registrato un netto aumento sia della retorica antisemita che della violenza, insieme a un maggiore sostegno al movimento discriminatorio BDS. Questo movimento prende di mira i prodotti provenienti dalle aree controllate da Israele in Giudea e Samaria, con l'obiettivo di minare l'economia di Israele e penalizzare sia lo Stato che le aziende con sede in Israele. La legislazione Anti-BDS Labeling Act codifica una norma in vigore da quasi quattro anni, che garantisce che i beni prodotti in Israele siano etichettati in modo accurato, riaffermando l'impegno degli Stati Uniti nei confronti di Israele, il suo più stretto alleato, sostenendone l'economia e dimostrando un continuo supporto alle aziende israeliane. Sono lieta che questa legge così importante sia stata approvata dalla Camera, rafforzando ulteriormente il legame tra le nostre due nazioni e opponendosi fermamente ai tentativi di delegittimare Israele".
Questo è quanto comunicava in una nota la deputata del 24esimo distretto di New York, Claudia Tenney.
Questa norma non deve stupire, anche per come è scritta, perché costituisce una delle tante riprove di come il Congresso degli Stati Uniti sia controllato dallo Stato di Israele.
L'AIPAC ha contribuito a far eleggere quasi il 70% dei membri della Camera e del Senato degli Stati Uniti, indifferentemente tra repubblicani e democratici. L'AIPAC è la più conosciuta tra le lobby che in Israele supportano lo Stato ebraico e le sue politiche di apartheid e genocidio.
Dopo aver contribuito a far eleggere e rieleggere i congressisti che hanno pubblicamente e fattivamente appoggiato i crimini di Israele, l'AIPAC li aggiorna puntualmente su quali siano le posizioni di Israele da supportare, su ciò che devono dire in proposito e quali leggi sia necessario approvare.
Questo non è complottismo, è solo un breve riassunto di ciò che sta accadendo in quella che, a sproposito, viene definita la più grande democrazia del mondo. Per verificare, è sufficiente richiamare il sito dell'AIPAC e prenderne visione.
In televisione, avrete visto fior di presunti giornalisti e altrettanti fior di presunti commentatori dare persino di matto per giurare e spergiurare che la protesta delle università americane a favore della Palestina fosse alimentata dall'antisemitismo, soprattutto perché gli studenti invocano boicotaggi, disinvestimenti e sanzioni contro lo Stato ebraico, in rispetto e a supporto del diritto internazionale umanitario perché Israele interrompa le attuali politiche di apartheid e genocidio contro il popolo palestinese.
Anche in questo caso vi è una lobby ebraica, la Maccabee Task Force creata nel 2015, che provvede a suggerire che le proteste universitarie siano antisemite. Per tale organizzazione denunciare l'apartheid e il genocidio che israele sta commettendo "oltrepassa il confine" della legittima critica a Israele... è antisemitismo.
E c'è qualcuno che pensa che in Italia i feroci commenti a supporto dei crimini israeliani, gli stessi che vengono invece condannati quando sono commessi dai russi, non siano veicolati tramite delle lobby ebraiche? E voi pensate che Israele non tiri le fila di tutto questo a livello governativo con tanto di struttura e fondi stanziati ad hoc?
E infatti Israele è regista della propaganda e delle fake news che promuovono le proprie politiche criminali.
Ora, dopo aver preso coscienza di questo chiedetevi se non ci sia un collegamento con i 42mila morti di Gaza, con quelli di Gerusalemme est e Cisgiordania, con quelli nel Libano. E chiedetevi anche che quanto accade in Palestina se non sia conseguenza del "prima" di cui nessuno parla, facendo credere che qualunque violenza o atrocità sia stata commessa sempre e solo dai palestinesi, mentre gli ebrei israeliani dovrebbero essere le uniche vittime.