Durante la notte a poche ore dai funerali di Stato, i vigili del fuoco hanno recuperato altre 3 vittime del crollo del ponte Morandi. Si tratta di un’intera famiglia: padre, madre e figlia di appena 9 anni. La loro auto era schiacciata sotto un grosso blocco di cemento. Diminuisce i numero dei possibili dispersi, sale invece a 41 il numero delle vittime accertate.

Sabato, giornata di lutto nazionale, alle 11.30 sono sono stati celebrati i funerali di Stato delle vittime del crollo del viadotto sull'A10. Ma delle 38 vittime solo i parenti di 18 hanno accettato che le salme dei loro cari facessero parte della cerimonia, che si è tenuta nel Padiglione B della Fiera di Genova. I funerali delle altre vittime si svolgeranno in forma privata.

Tutte le bare, che erano coperte di rose bianche, si potevano distinguere dagli oggetti personali: bandiere, peluche, magliette... La vittima più giovane tra quelle presenti era Samuele, di otto anni, morto assieme ai genitori.

Le esequie sono state officiate dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova. Insieme a lui hanno concelebrato mons. Nicolò Anselmi, vescovo Ausiliare della Diocesi di Genova, mons. Alberto Tanasini, vescovo di Chiavari, mons. Luigi Ernesto Palletti, vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato, mons. Martino Canessa, vescovo Emerito di Tortona. Molti anche i sacerdoti diocesani presenti alla concelebrazione.



Nell'omelia pronunciata da Bagnasco, l'arcivescovo di Genova ha parlato di ferita profonda, fatta innanzitutto dallo sconfinato dolore per coloro che hanno perso la vita e per i dispersi, per i loro familiari, i feriti, i molti sfollati, ma allo stesso tempo ha dato voce al desiderio di riscatto di una città piegata ma che oggi non si arrende: "l’anima del suo popolo in questi giorni è attraversata da mille pensieri e sentimenti, ma continuerà a lottare. Come altre volte, noi genovesi sapremo trarre dal nostro cuore il meglio, sapremo spremere quanto di buono e generoso vive in noi e che spesso resta riservato, quasi nascosto".

Bagnasco ha concluso invitando a "non distogliere lo sguardo da Dio, fonte di speranza e fiducia, per evitare la disperazione e tornare a guardare il mondo con coraggio, camminando insieme per costruire nuovi ponti".

Al termine, la preghiera dell'imam per due fedeli di religione islamica. Anche lui ha avuto parole commosse e, come l'arcivescovo, ha sottolineato che Genova non si arrende: "Genova, che in arabo significa la bella, saprà rialzarsi. Le comunità islamiche pregano perché la pace sia con tutti voi. Che il Signore protegga l'Italia e gli italiani".

Alla Cerimonia, oltre ai rappresentanti del Governo, era presenti le massime cariche dello Stato: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Casellati, oltre alle autorità locali. Presenti anche i vertici della societa' Autostrade per l'Italia, il presidente Fabio Cerchiai e l'amministratore delegato Giovanni Castellucci. Alla cerimonia hanno partecipato anche giocatori delle squadre di Genova e Sampdoria, insieme ai loro allenatori e presidenti.

Prima della cerimonia il Presidente Mattarella, accompagnato dal prefetto di Genova Frattasi, ha visitato i luoghi della tragedia, dove si è intrattenuto ed ha ringraziato i Vigili del Fuoco, che sul Polcevera stanno lavorando ininterrottamente da martedì 14 agosto.

Mattarella ha visitato anche i superstiti e i loro familiari presso gli ospedali Villa Scassi, San Martino e Galliera.

Nota politica. Contestazioni e fischi per l’ex Ministro Pd Roberta Pinotti, genovese, e per il segretario del Pd, Maurizio Martina, che hanno partecipato alla cerimonia. Applausi, invece per i rappresentanti del Governo del cambiamento, Di Maio e Salvini.

 

Nel primo pomeriggio è stato trovato anche il corpo dell'ultimo disperso, Mirko Vicini, uno dei due dipendenti dell'Amiu travolto dalla macerie del ponte insieme ad un collega, mentre lavorava all’interno dell’isola ecologica, nche aveva sede proprio sotto il viadotto.

Il bilancio delle vittime sale così a 42. Bilòancio che, a questo punto, parrebbe essere definitivo, anche se non è da escludere del tutto l'ipotesi che sotto le macerie ci siano altre persone di cui non era stata denunciata la scomparsa.