Nell'ultimo discorso il presidente Zelensky ha aggiornato gli ucraini sull'andamento della guerra, delle trattative in corso per un cessate il fuoco, dell'avvio di nuove sanzioni da parte dell'occidente nei confronti della Russia (che non saranno le ultime) e di nuove leggi a sostegno dell'economia... un'economia di guerra basata su una riforma riforma fiscale dove il concetto di base è chi può pagare paghi fissando aliquote poco più che simboliche sul fatturato e dove alle imprese sarà consentita la massima deregolamentazione possibile, purché possano continuare a rimanere aperte... nel caso riescano a farlo. 


Nel pomeriggio, i primi ministri di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia si recheranno tutti a Kiev per incontrare il presidente Zelensky per confermare il sostegno dell'intera Unione Europea alla sovranità e all'indipendenza dell'Ucraina.


Si chiama Marina Ovsyannikova, la donna coraggiosa che ieri sera ha mostrato un cartello contro la guerra, dietro la conduttrice di un telegiornale di una delle tv di regime della Russia, dove era scritto: "Niente guerra, ferma la guerra, non credere alla propaganda, qui ti stanno mentendo". Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha commentato l'accaduto in questi termini, secondo l'agenzia Interfax: "Per quanto riguarda quella giovane donna, questo è teppismo". Che fine abbia fatto la "teppista" non è ancora dato sapere.

Sul fronte bellico, un portavoce del ministero della Difesa russo oggi ha dichiarato che le forze russe hanno preso il pieno controllo dell'intera regione di Kherson, un territorio delle dimensioni della Crimea direttamente a nord della penisola già in precedenza occupata dalla Russia.

Questo, però non fa cambiare opinione agli analisti occidentali che sostengono che l'avanzata dei russi sia praticamente bloccata, nonostante le tre settimane di guerra dove l'esercito di Mosca non neppure dovuto sostenere una guerra "difensiva": gli ucraini non hanno attaccato Rostov o altre località a ridosso del confine in territorio russo.

E se l'avanzata militare di Mosca procede a passo di lumaca, l'esercito russo cerca di fiaccare la resistenza ucraina radendone al suolo le città, quindi colpendo obiettivi civili, come dimostra l'intensificarsi nelle ultime ore dei bombardamenti su Kiev con i missili russi che colpiscono quartieri residenziali, uccidendo semplici cittadini.

Aggiornamento alle ore 21.

È arrivato a 3 il numero di giornalisti uccisi mentre documentavano la guerra  a Mykolaiv, Kiev e Irpin. Oltre ad una giornalista ucraina e al documentarista americano Brent Renaud, si è aggiunto all'elenco un cameraman di Fox News, Pierre Zakrzewski, la cui vettura è stata colpita a Horenka, a circa 20 km a nord-ovest della capitale. Con lui un altro collega rimasto ferito.

Una notizia tragica, ma lo è ancor di più è quella dei 97 bambini ucraini rimasti uccisi a causa dei bombardamenti dallo scorso 24 febbraio. Lo ha ricordato Zelensky che oggi ha parlato in remoto al parlamento canadese. Nell'occasione Zelensky ha dichiarato delle difficoltà dell'Ucraina di poter entrare a far parte della Nato, anche se ha però riconosciuto la Nato come partner.


A Mariupol anche oggi non è stato possibile far arrivare il convoglio di aiuti umanitari, ormai bloccato da giorni a nord in una città sotto il controllo dei russi. Comunque, almeno 20mila persone, ieri, sarebbero riuscite a lasciare la città assediata a bordo di 4mila auto (fonte Mykhailo Podolyak). E sempre riguardo a Mariupol, Pavlo Kyrylenko, governatore dell'Oblast di Donetsk, ha dichiarato che i militari russi hanno preso in ostaggio pazienti e personale medico, circa 400 persone, di un ospedale alla periferia della città. Secondo quanto riportato da una ong - non confermato - i soldati russi hanno minacciato di sparare a chiunque lasciasse l'ospedale e chi ha tentato di farlo sarebbe stato ferito da colpi di arma da fuoco.


Mentre la Verchovna Rada, il parlamento ucraino, ha prolungato la legge marziale fino al 25 aprile, in precedenza la data di scadenza era stata indicata fino al 26 marzo, Kiev, ormai sotto assedio, ha annunciato il coprifuoco dalle 20 alle 7 a partire da questa sera. La capitale è circondata a est e a ovest, mentre a sud è al momento aperta quella che può essere considerata l'unica via di fuga per civili e rappresentanti delle istituzioni verso Leopoli, indicata come possibile nuova sede del governo nel caso la capitale dovesse cadere.

 Zelensky ha nominato il comandante Oleksandr Pavlyuk a capo delle operazioni militari dell'Oblast di Kiev, mentre Eduard Moskalyov sostituirà Pavlyuk  a capo dell'esercito ucraino che opera nel Donbass.


Frattanto il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha comunicato via Twitter che i negoziati con la delegazione russa proseguiranno mercoledì, aggiungendo che c'è sicuramente spazio per un compromesso, anche se ha definito il processo negoziale molto difficile.

La Russia ha oggi comunicato le sue sanzioni nei confronti dei paesi nemici... ma sono solo delle sanzioni di facciata che hanno colpito capi di Stato e ministri, che non hanno neppure interessi in Russia e nell'immediato è difficile credere che avrebbero voluto investirvi, a cui è stato vietato l'ingresso nel Paese.

Più interessante, invece, il fatto che - secondo l'Intelligence militare ucraina - la Russia avrebbe pianificato il disboscamento di massa delle foreste ucraine.  L'intelligence militare ucraina ha pubblicato una lettera presumibilmente scritta dal ministro della Difesa russo, in cui Sergei Shoigu chiede a Putin il permesso di iniziare il disboscamento a tappeto delle foreste ucraine. Il legno verrebbe venduto e il denaro andrebbe all'esercito russo. 


 Marina Ovsyannikova, la donna che ieri è apparsa in prima serata alle spalle della conduttrice di uno dei telegiornale più visti in Russia brandendo un poster con su scritto "Stop the War!", è stata sanzionata con una multa di 30.000 rubli da un tribunale di Mosca. Mentre usciva dall'aula, la Ovsyannikova (padre ucraino e madre russa) ha affermato di essere stata interrogata per oltre 14 ore e che la protesta è stata una sua decisione personale contro l'invasione della Russia.


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