"Quanto accaduto oggi in aula sullo Ius Scholae è l'emblema di come si fa politica nel nostro Paese. Dopo un'estate passata a parlarne, Forza Italia boccia il nostro emendamento che ricalcava in toto la loro proposta. Bisogna riprendere a votare le cose perché sono giuste, non per convenienza o per tatticismo politico. Una follia che non ci fermerà. Presenteremo subito una proposta di legge".

Così Carlo Calenda ha commentato la bocciatura di tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni al ddl sicurezza, in relazione alla possibilità di dare la cittadinanza ai bambini e ai ragazzi che avessero frequentato almeno un ciclo di studi scolastici, il cosiddetto Ius Scholae. Agli emendamenti era stato dato parere negativo sia dal governo che dal relatore. 

La critica di Calenda, così come quella degli altri gruppi di opposizione nei confronti di  Forza Italia è motivata a seguito delle dichiarazioni in tal senso fatte nelle ultime settimane dal leader di quel partito, Antonio Tajani, che su tale legge aveva espresso il proprio consenso e l'assoluta autonomia rispetto agli altri partiti della maggioranza, visto che non tera nel programma di governo. Nonostante ciò...

Tra gli emendamenti respinti, anche anche quelli a contrasto dell'approvazione degli articoli 9 e 10 del ddl sicurezza.

L'articolo 9 prevede la revoca della cittadinanza italiana in caso di condanna definitiva per i reati di terrorismo ed eversione ed altri gravi reati. Il provvedimento prevede che non "si può procedere alla revoca ove l'interessato non possieda un'altra cittadinanza ovvero non ne possa acquisire altra. Al contempo, si estende da tre a dieci anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna il termine per poter adottare il provvedimento di revoca".

L'articolo 10, invece, inasprisce le pene per coloro che, in condizioni di necessità, occupano gli immobili sfitti. Così ha commentato la nuova norma la Segretaria Nazionale Unione Inquilini, Silvia Paoluzzi:

"Se pensate che l'art. 10 del ddl sicurezza estinguerà il problema delle occupazioni ed eliminerà i cosiddetti furbetti, che certi programmi televisivi hanno creato per difendere la grande rendita, vi sbagliate di grosso. L'articolo 10 del ddl sicurezza non se la prende con chi occupa una casa abitata da un legittimo proprietario o inquilino. Reprime, con pene tra 2 e 7 anni, chi occupa per necessità un immobile lasciato vuoto e inutilizzato e in degrado e apre la strada per applicare la medesima sanzione a chi è sotto sfratto e non ha soluzioni alternative.I comuni si ritroveranno col cerino in mano, impossibilitati ad arginare la precarietà abitativa, i giudici si ritroveranno ingolfati i tribunali di persone che un giorno, come a ognuno di noi può capitare per una causa maggiore, non hanno potuto pagare un affitto. E il Governo? Il Governo si era già preparato tagliando ogni tipo di welfare abitativo , mentre i Governi precedenti avevano già lavorato a eliminare le politiche abitative. Ora è arrivato il momento di reprimere i poveri e i difensori dei diritti umani schiacciando con pene dai 2 ai 7 anni chiunque esprima solidarietà. Insomma, con questa misura, il Governo invece di lavorare a politiche abitative per il benessere delle persone sceglie di far sparire 6 milioni di poveri cancellando i diritti. Il Governo Meloni ora marcia sulla strada dell'autoritarismo".

Infine, da riportare anche la notizia che il Tar del Lazio ha sospeso il decreto del ministero della Salute che inseriva le composizioni orali contenenti cannabidiolo (Cbd) nella tabella delle sostanze stupefacenti, a seguito del ricorso presentato dagli Imprenditori della Canapa in Italia, fissando per il 16 dicembre un'udienza di merito.

Il provvedimento di Schillaci inseriva l'estratto la cannabis light nella tabella degli stupefacenti, vietandone così la vendita nei negozi, nelle erboristerie e nei tabaccai, e consentendola solo nelle farmacie con ricetta medica. Sospensione analoga era arrivata ad ottobre 2023.

Ma da Palazzo Chigi è poi arrivato un comunicato per puntualizzare che "il decreto del ministero della Salute non ha alcuna connessione con l'emendamento sulla cannabis all'art. 18 del ddl sicurezza. Tale emendamento, infatti, interviene per recepire la sentenza della Corte di Cassazione n. 30475 del 30 maggio 2019, che mantenendo la commercializzazione dei derivati da inflorescenze (marjuana) e resina (hashish) 'sottoposta alla disciplina del dpr n. 309 del 1990', la esclude dalla legge n. 242/2016, che prevede la sola liceità della coltivazione della cannabis per altre finalità, tassativamente indicate dalla legge medesima. Si ribadisce, pertanto la completa mancanza di connessione fra il ddl in discussione e l'intervento del Tar, che ha peraltro concesso una sospensiva senza entrare nel merito".

Insomma, per Meloni la cannabis light è una droga e non può essere consumata. Ovviamente, trafficanti e spacciatori non potranno non applaudire tale decisione.