Fino a qualche anno fa si riteneva che il rischio di incorrere nella temibile epatite E fosse riservato ai soggiorni in quei Paesi esotici, spesso località da sogno, dove però la malattia è endemica.

Oggi un recente studio ha evidenziato come il rischio di ammalarsi di questa forma di malattia che seppur meno grave delle altre è in costante aumento, sia soprattutto a tavola e non solo mangiando frutti di mare mal allevati o raccolti in acque inquinate o poco controllate.

Infatti, secondo l'EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, a causare un incremento dei casi di questa malattia nel nostro continente è dovuto anche al consumo delle carni di maiale, cinghiale anche allevati ad uso domestico, soprattutto fegato e frattaglie, se mangiate crude o scarsamente cotte.

Sono stati 21mila, in Europa, i nuovi casi di Epatite E riscontrati negli ultimi dieci anni.