Esteri

Netanyahu, su ordine di Ben Gvir e Smotrich, ha già praticamente affossato l'accordo per un cessate il fuoco a Gaza prima di attendere la risposta di Hamas

Lunedì, quel pagliaccio schizofrenico del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a nome dell'altro pagliaccio schizofrenico - in quel caso affetto anche da gravi problemi legati all'età - che occupa la carica di presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, rivolto alla stampa aveva invitato Hamas ad accettare quanto prima la "generosa" offerta di Israele per il cessate il fuoco a Gaza, scaricando interamente su quel movimento l'eventuale responsabilità nel caso non venisse raggiunta una tregua.

Che l'amministrazione Biden sia una sorta di compagnia di giro che mette su recite da avanspettacolo di quart'ordine lo avevamo capito da tempo, insieme all'assoluta mancanza di dignità - per se stessa - con cui da mesi si fa prendere per il ... naso da uno staterello di sovranisti che si fanno scudo dell'ebraismo e della shoah per mettere in atto le loro politiche delinquenziali... ma a tutto c'è un limite!

Oggi uno dei tanti estremisti che supportano il delinquenziale governo Netanyahu, il ministro della Sicurezza Itamar Ben-Gvir, ha detto di aver accolto con favore la dichiarazione di Netanyahu che ha annunciato che l'IDF effettuerà comunque un attacco di terra a Gaza, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno un accordo per il cessate il fuoco.

"Il primo ministro ha ascoltato le mie parole - ha dichiarato Ben Gvir - e ha promesso che Israele andrà a Rafah, ha promesso che la guerra non sarebbe finita e ha promesso che non ci sarebbe stato un accordo privo di senso. Accolgo con favore queste promesse. Penso che il primo ministro capisca molto bene cosa significherebbe se queste cose non dovessero accadere".

Sulla stessa posizione il "gemello" di Ben Gvir, l'altro estremista Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze, che in queste ore ha dichiarato di far cadere il governo nel caso di accettazione di un accordo.

Nei giorni scorsi, Ben-Gvir aveva minacciato Netanyahu affermando che se non avesse dato il via libera per una operazione di terra a Rafah e avesse approvato un accordo per il cessate il fuoco, ciò avrebbe significato lo "scioglimento" del suo governo.

"L'idea di fermare la guerra prima di raggiungere tutti i suoi obiettivi non è un’opzione", ha detto oggi Netanyahu. "Entreremo a Rafah ed elimineremo lì i battaglioni di Hamas – che ci sia o meno un accordo – per ottenere la vittoria totale".

L'accordo per un cessate il fuoco su cui Hamas dovrebbe dare una risposta entro domani prevede delle fasi a step per una tregua prolungata in modo da arrivare ad un definitivo cessate il fuoco. Le dichiarazioni di Netanyahu, pertanto, non possono che costituire in partenza una marcia indietro sulla base di ciò che finora era stato pattuito... con l'evidente volontà da parte dello Stato ebraico di voler continuare il genocidio nella Striscia.

Che cosa stia accadendo in Israele lo ha ben fotografato il leader dell'opposizione, presidente del partito Yesh Atid. Yair Lapid:

"Lo Stato di Israele è diventato ostaggio di pazzi irresponsabili. Non si puo' andare avanti così. Un ministro con precedenti penali si trova nell'ufficio del primo ministro e minaccia conseguenze [per il governo] se [il premier] non fa quello che gli viene detto. Ben Gvir dice al mondo intero e all'intera regione che Netanyahu è debole e lavora per lui... è incredibile che non venga licenziato su due piedi".

A completare questa sceneggiatura da avanspettacolo ci saranno le prossime dichiarazioni di Blinken che arrivierà in Israele in serata.

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Esteri
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