Oggi siamo obbligati a fare delle considerazioni, ponendoci dinanzi a certe “incoerenze” che emergono da numerosi fatti che già in passato avevano manifestato un sottofondo eversivo e violento sopravvissuto a più di settant’anni di apparente democrazia. 

Qualche giorno fa moltissima gente era scesa in piazza per manifestare democraticamente il suo dissenso al green pass obbligatorio: c’erano persone di ogni ceto e di ogni età, vi è stata una sottovalutazione del numero dei partecipanti da parte  dei responsabili del servizio d’ordine che hanno erroneamente considerato l'evento di scarsa importanza invece sono intervenuti non solo i no vax ma anche coloro che non condividono l’obbligatorietà del pass per accedere al posto di lavoro.

Come mai durante una manifestazione pacifica ci sono stati dei disordini e atti di vandalismo nella sede della CGIL di Roma?  È un caso che elementi di Forza Nuova & C. dirigano i manifestanti nella sede di un sindacato di sinistra, sfondino la porta e vandalizzino gli uffici? È la solita storia che si ripete: gli elementi sovversivi si inseriscono nella manifestazione, i partecipanti non li isolano, la polizia interviene caricando e lo scontro sociale è innescato.  E' la solita strategia atta a trasformare le manifestazioni democratiche in risse provocate bella a posta da elementi infiltrati a tale scopo.

Si devono valutare anche i comportamenti dei politici per avere un quadro esaustivo dei fatti.  Prendiamo i principali rappresentanti del “centro destra”: la Meloni minimizza l'accaduto com’è d’obbligo, lo sappiamo tutti che se le mancassero i voti dei nostalgici starebbe al livello molto vicino allo zero.  Non credo che ci sia una destra (buona) e una destra un po' fuori dalle righe: gli aderenti a quell'ideale politico hanno abbracciato “una fede”, la coltivano e la diffondono soprattutto tra i giovani attraverso autentiche campagne di conversione che segnerà la loro vita.

Prendiamo ad esempio Vinciguerra è stato reclutato a 12 anni, lui è in guerra contro lo Stato, ha ucciso per un ideale che lo ha trasformato in uno spietato esecutore, si è consegnato come prigioniero di guerra quando ha capito che lo stavano usando per uccidere il capo del governo pro-tempore,  complice di quel delitto sarebbe stata la scorta del premier......che, a sua volta, lo avrebbe ucciso per togliere di mezzo un sicario ma soprattutto un testimone scomodo. Ecco i giochi di potere che hanno segnato il destino degli italiani, oggi sono cambiati i metodi ma la sostanza rimane la stessa.

Salvini, sicuramente di destra, predilige rivolgersi alle “forze dell’Ordine” soprattutto cura i carabinieri che in materia di golpe, stragismo e depistaggi hanno avuto in passato una lunga e consolidata tradizione, per non parlare delle equivoche frequentazioni nella zona grigia dove i limiti tra legalità e criminalità (mafia) sono evanescenti: costituiscono l’altra parte attrice della farsa che si vuole inscenare. L’obiettivo di tale operato è minare la libertà costituzionale di manifestare pacificamente il proprio dissenso facendolo decadere in scontro sociale attraverso il quale la gente verrà di nuovo catapultata nell’oscurantismo eversivo di stato.

I segni ci sono stati e tanti, uno in particolare gravissimo: Genova, le scuole Diaz Pertini e Pascoli e per il quale la magistratura non è stata in grado di rendere giustizia alle vittime di quell’infamia.

“La sera del 21 luglio 2001, tra le ore 22 e mezzanotte, nelle scuole Diaz-Pertini e Pascoli faceva irruzione senza alcuna giustificazione la Polizia di Stato con il supporto dei Carabinieri. Furono fermati 93 persone che avevano partecipato alla manifestazione per la difesa dell'ambiente furono portati in ospedale 61 feriti, dei quali tre in prognosi riservata e uno in coma. Il primo giornalista a entrare nella scuola Diaz fu Gianfranco Botta e le sue immagini fecero il giro del mondo: finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra, per quello che fu definito un pestaggio da "macelleria messicana" dal vicequestore Michelangelo Fournier".

I manifestanti che si trovarono all'interno delle due strutture pubbliche per trascorrere la notte e che non dovettero essere ricoverati in ospedale, furono fermati e condotti nella caserma di Genova Bolzaneto dove subirono un trattamento alla Pinochet: insulti, minacce, violenze e trattamenti umiliati, furono obbligati a ripetere frasi "fasciste", ecc..

All'operazione presero parte un numero imprecisato di agenti: la Corte di Appello di Genova attingendo alle informazioni fornite durante il processo dal questore Vincenzo Canterini, lo ha stimato in circa 346 poliziotti, oltre a 149 carabinieri incaricati di circondare gli edifici. 

I procedimenti penali contro i responsabili delle violenze, di irregolarità e falsi nelle ricostruzioni ufficiali, di aver creato prove false si sono protratti per tredici anni e nella maggior parte dei casi si sono conclusi con assoluzioni dovute all'impossibilità di individuare i diretti responsabili o per l'intervenuta prescrizione dei reati. 

“Nell'aprile del 2015 la Corte europea dei diritti dell'uomo, ha condannato lo Stato italiano al pagamento di un risarcimento di 45 000 euro nei confronti di Arnaldo Cestaro, uno dei feriti che aveva fatto ricorso alla Corte, nel dispositivo ha evidenziato come durante l'operazione fossero avvenuti eventi contrari agli articoli 3, 6 e 13 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, relativo alla tortura, alle condizioni, alle punizioni degradanti e inumane. Il 22 giugno 2017 la stessa Corte ha nuovamente condannato l'Italia per i fatti della scuola Diaz, riconoscendo che le leggi dello Stato risultano inadeguate a punire e a prevenire gli atti di tortura commessi dalle forze dell’ordine."

Stranamente anche al Cartabia  ha mantenuto quel "vuoto" legislativo.

Nessuno ha ricercato i mandanti e le motivazioni di un tale abuso ma il messaggio era chiaro: il sistema economico non tollera contestazioni o cambiamenti e mi sembra che sostanzialmente il governo dei “migliori” tramite Cingolani & C. hanno ricalcato i vecchi schemi alla barba della crisi climatica e l’avvelenamento dell’ambiente.

È quell’élite “nera” che detiene le chiavi del potere in Italia, che si è posta sin dall’inizio al di fuori e al di sopra delle regole, che opera indisturbatamente e impunemente sul tessuto sociale ed economico del Paese. Questa squallida realtà può essere estirpata solo da un’attenta e solida coscienza civile dei cittadini perché ciò si rifletterà sulla scelta dei candidati e l'espressione di voto: una reale democrazia sorge e si consolida in base al livello di coscienza civile di una collettività e sarà sempre la coscienza civile a difenderla dalle insidie dell’eversione e del totalitarismo.

Un’altra conferma a quanto detto sopra viene dalla sentenza di secondo grado del Processo stato-mafia imputati Mori & C. (assolti) e i boss mafiosi (condannati) dove sono stati usati due pesi e due misure; come al solito i mandanti istituzionali non sono stati individuati e i capi dei vertici dei Carabinieri se la sono cavata alla grande, alla fine della storia, di fatto, sono stati tacciati di “eroismo”.   

Un’analisi estremamente lucida e realistica l’ha fornita il Procuratore di Palermo Scarpinato parlando del fenomeno eversivo e totalitario sempre presente nel tessuto democratico del Paese che ne ha determinato le scelte politiche ed economiche dall’entrata in vigore della Costituzione italiana fino ai giorni nostri.

Per concludere anche gli storici che hanno fornito consulenze come periti in numerosi processi per stragi o di mafia,  potendo attingere a documenti desecretati o rinvenuti abbandonati in armadi dimenticati in posti impensabili,  stanno riscrivendo la storia del nostro Paese fatta di ingiustizie, sangue, violenza, intimidazioni, persecuzioni e omicidi: nessun Paese occidentale vanta un simile campionario di delitti e ingiustizie come il nostro.

Se tale sistema è sopravvissuto e continua ad operare impunemente significa che la maggioranza dei cittadini si è lasciata convertire alla sua “squallida ed ipocrita filosofia” che tutto giustifica e facilmente dimentica, basta leggere la riforma Cartabia e ci si palesa il principio fondamentale che vuole spacciare: più le maglie sono larghe e meglio i furbi ci passano.

I partiti di "sinistra" non hanno fatto e continuano  a non fare una figura migliore, si sono appiattiti in una politica complice del sistema abbandonando la maggioranza dei cittadini agli appetiti dell'imprenditoria d'assalto che ha portato alla rovina tante persone oneste e compromesso la tenuta democratica del Paese.  Hanno avallato scelte e leggi della destra economica svendendo i diritti dei lavoratori e, senza pudore, hanno preso la loro parte di profitto.  La classe media italiana è stata spazzata via attraverso l'immigrazione di polacchi, albanesi e rumeni che hanno lavorato al nero e fatto salire alle stelle gli affitti delle abitazioni, tale illegalità è stata tollerata da tutti i partiti e Confindustria ha usato questa situazione per ledere i diritti conquistati dai lavoratori italiani in anni di lotte sindacali.  Se gli immigrati extra comunitari fossero inquadrati come in Germania sarebbero una risorsa invece stanno diventando un ulteriore peso per chi lavora legalmente e strumento di illecito arricchimento per individui senza scrupoli.

Ha ragione Pirandello che solo i “pazzi” si possono permettere di dire la verità!