Il senatore repubblicano Lindsey Graham è noto per essere uno dei “falchi” del Congresso su diversi questioni di politica estera.

Il rappresentante della Carolina del Sud si è infatti schierato fin da subito in maniera netta contro la Russia e contro Putin in particolare, di cui ha più volte chiesto la deposizione per mano dei cittadini russi e ha persino suggerito l’utilità di un suo assassinio.

Recentemente ha dichiarato che il conflitto in Ucraina potrà finire solo con la vittoria completa di quest’ultima e con la definitiva uscita di scena del presidente russo. Sul Medio Oriente, Graham è un fedele e costante sostenitore della causa israeliana, senza se e senza ma. Ha sempre appoggiato gli invii di aiuti militari degli americani a Gerusalemme e ha invocato il ritiro di Israele dall’accordo sul nucleare iraniano.

Essendo dell’ala destra dei Repubblicani è politicamente vicino all’attuale premier israeliano Benjamin Netanyahu, che da qualche settimana ha formato il sesto governo della sua esperienza politica.

Tuttavia alcuni giorni fa Graham non ha esistato a “sgridare” Gerusalemme per la sua eccessiva morbidezza sui rapporti con Mosca.

Eli Cohen, nuovo ministro degli Esteri, ha infatti chiesto ai suoi diplomatici di evitare dichiarazioni pubbliche sull’intervento russo in Ucraina, mentre tutto il governo israeliano dovrebbe mantenere un profilo basso sulla questione.

La ragione per Gerusalemme è che la Russia gli concede mano libera per passare dai cieli siriani fino a poter bombardare i suoi obiettivi in Iran. Il senatore Graham ha etichettato come “inquietante” questa posizione del Ministro.


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