L'Osservatorio per i diritti umani in Siria, è un'organizzazione britannica nata con il compito di documentare quanto accade in Siria dallo scoppio della guerra civile, utilizzando una rete di attivisti che raccolgono informazioni sul territorio.

Questo lunedì, il SOHR ha dichiarato che sono oltre 500mila le persone finora decedute a seguito della guerra civile siriana iniziata sette anni fa.

Il Syrian Observatory for Human Rights ha potuto indicare tale cifra perché, in base alla propria rete di contatti, ha potuto identificare più di 350.000 persone uccise, mentre delle rimanenti è stato potuto constatare il decesso senza però conoscere i nomi delle vittime.

Il conflitto, iniziato dopo le proteste di massa del 15 marzo 2011, ha coinvolto altri Paesi della regione, e non solo, in un groviglio di alleanze e combattimenti che hanno costretto milioni di persone a fuggire dalle proprie case, tentando anche di trovare rifugio fuori dal Paese.

Sempre secondo il SOHR, circa l'85% delle vittime sono civili uccisi dall'alleanza che supporta il governo siriano, di cui la Russia è da considerarsi il partner principale, a causa del massiccio uso dei bombardamenti effettuati con l'utilizzo dell'aviazione.

Negli ultimi mesi, i combattimenti si sono concentrati nel Ghouta, ad est nei pressi della capitale Damasco, e a nordovest, nell'area intorno ad Afrin, nei pressi del confine turco, con l'invasione dell'esercito di Ankara che ha l'unico scopo di evacuare i curdi presenti nella regione.