Crisi ucraina, siamo sull'orlo di una guerra?
C'è anche Mario Draghi tra gli interlocutori europei con cui Biden si confronterà nelle prossime ore per parlare di Ucraina, in particolare del fatto che un'invasione da parte della Russia potrebbe avvenire in qualsiasi momento.
Il presidente degli Stati Uniti sentirà anche il primo ministro britannico Boris Johnson, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente polacco Andrzej Duda e il capo della Nato Jens Stoltenberg, oltre al presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e quello del Consiglio europeo Charles Michel.
Mosca continua a negare la volontà di invadere l'Ucraina, ma per Boris Johnson, in base a fonti dell'Intelligence, non è neppure da escludere che la Russia non stia pianificando una guerra lampo per colpire direttamente la capitale Kiev, aggiungendo che sarebbe una scelta che avrebbe comunque conseguenze disastrose.
Quanto sia reale tale ipotesi è impossibile dirlo, quel che però è vero è che molte ambasciate occidentali stanno ritirando parte del personale, lasciando solo quello assolutamente indispensabile.
In attesa di conoscere i contenuti della riunione tra Biden e gli alleati europei, le borse hanno chiuso in negativo, paventando le conseguenze economiche sulle attività produttive europee nel caso Mosca decidesse di interrompere o anche solo ridurre ulteriormente le forniture di gas. In quel caso, il Paese ad esserne più danneggiato sarebbe la Germania. Ma non bisogna però dimenticare che il danno sarebbe reciproco, visto che il gas si consegna non tramite DHL ma con i gasdotti e prima di costruirne di nuovi per sostituire gli attuali clienti europei, anche per la Russia le conseguenze economiche del blocco della fornitura di gas si farebbero sentire nel Paese... pesantemente.
E mentre il mondo è alle prese con il pericolo di una terza guerra mondiale, il Parlamento in Italia è impegnato nel trovare il nome adatto da installare al Quirinale in sostituzione di Mattarella, che di ripetere l'esperienza appena conclusa non ci pensa proprio.
Pertanto, in base ai tatticismi di maniera, le prime votazioni vedranno prevalere le schede bianche, nella speranza che capipopolo e capi partito trovino un nome che possa mettere d'accordo tutti... possibilità che al momento appare remota, mentre invece è più probabile quella per un accordo su un nome che scontenti tutti... soluzione che potrebbe non essere fuori dalla logica nel caso di un'invasione dell'Ucraina da parte dei russi, che richiederebbe la piena funzionalità di Governo e Parlamento, entrambi in ferie per le presidenziali.