È triste constatarlo ed è doloroso ammetterlo ma, su Perugia e sull’Umbria, il cavaliere Silvio Berlusconi è certo che ha fallito!

Ha fallito per diversi motivi ma soprattutto, primo fra tutti, quello di affidare la rappresentanza regionale di Forza Italia all’attuale sindaco della città.

Il sindaco Romizi che i miei concittadini hanno votato nel 2014, togliendo l’amministrazione comunale alla sinistra, non è il medesimo sindaco che vediamo oggi al suo secondo mandato a Palazzo dei Priori.

Mentre nel 2014 l’ascesa politica di Romizi è stata una prova di fiducia a “scatola chiusa” che lo ha proiettato, come una meteora, a gestire una situazione che trovava la nostra città, da diversi anni, completamente spiazzata da una sinistra che non riusciva più a gestirla: vuoi per la incapacità individuale degli stessi responsabili locali, quanto per quella dei partiti che rappresentavano la maggioranza in Comune, intenti solo a scaramucce di potere interno. 

Con il rinnovo del Consiglio comunale, nel maggio del 2019, la questione è stata del tutto diversa.

Su quel 59,8% dei votanti favorevoli alla coalizione di destra che ha dato il suo consenso, il sindaco attuale il ben 44,7% l’ha guadagnato con le sue liste. 

Chi l’ha votato, questa volta, è stato consapevole in pieno sapendo quello che faceva ma, purtroppo, non ha considerato che si sarebbe trovato di fronte un Andrea Romizi ben diverso da quello che ha gestito Perugia nei cinque anni procedenti.

Diverso nella forma tanto quanto nella sostanza.

Forse la maggior parte di chi ha rinnovato il consenso al sindaco, non si è reso conto che il Romizi del 2014 non era lo stesso Romizi del 2019. 

Forse anche il contrario; cioè consapevoli al cento per cento che facendolo di nuovo vincere avrebbero consegnato Perugia in mano della Lega; purtroppo, così è stato!

Non riesco a capire come il nostro attuale Sindaco, non si senta uno strumento nelle mani di un partito che tutto ha fuorché un comportamento democratico.

E non riesco ugualmente a capire come non si senta, altresì, in un quotidiano imbarazzo ad avere a fianco e a credere a un senatore (Pillon) che vorrebbe, tra le altre discutibili volontà politiche, riportare la donna al Medioevo e la Chiesa alla Santa Inquisizione!

Come fa a non rendersi conto che la Lega è un partito che sta, continuamente, erodendo voti a Forza Italia. 

Forza Italia; una ideologia di moderati, dove è incredibile che il rappresentante regionale che ha avuto l’investitura direttamente da Berlusconi, sia lo stesso elemento che ha una connivenza amministrativa con la stessa parte politica, di destra, anti europeista, che sta “succhiando” voti dagli stessi iscritti che dovrebbe invece difendere a “spada tratta”, sia moralmente che politicamente.

Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)