Elly Schlein, PD:"È una bella giornata. Siamo qui a presentare insieme alle altre forze politiche e sociali un quesito per fermare l'autonomia differenziata che spacca in due questo paese che invece ha bisogno di essere profondamente ricucito. Dobbiamo andare avanti perché questo governo ha presentato un'autonomia differenziata senza mettere un euro, vuol dire che a loro sta benissimo così. Abbiamo tante ragioni per mobilitarci insieme contro questa autonomia differenziata lo faremo raccogliendo le firme in tutto il paese e siamo felicissimi di farlo con questo largo rassemblement di associazioni, forze politiche, sindacati. Siamo molto felici, è una giornata per noi molto significativa e importante. Ci stiamo muovendo anche nei consigli regionali, stiamo presentando anche lì quesiti per il referendum. Ci muoviamo su tutti i fronti, lo facciamo per difendere l'unità nazionale che è un principio costituzionale in questo paese".

Giuseppe Conte, M5S:
"L’Italia non si spacca: dobbiamo reagire tutti insieme da cittadini, da italiani. Oggi in Cassazione con altre forze politiche e sociali abbiamo depositato il quesito per il referendum contro un’autonomia differenziata che spacca l’Italia. Questo referendum è l’occasione per cancellare tutti insieme questa condanna a morte per sanità, istruzione e infrastrutture nelle aree più in difficoltà del Paese. Un macigno che peserà anche sul nord e sulle imprese, che saranno soffocate dalla burocrazia con 20 sistemi di regole diverse. Non fermeranno certo con calci e pugni in Aula chi come noi difende il tricolore e l’unità del Paese".

Nicola Fratoianni, AVS
"Abbiamo depositato i referendum per fermare l'autonomia differenziata. Contro chi vuole spaccare il Paese ed aumentare le disuguaglianze. Per proteggere la costituzione e garantire ad ogni cittadina e cittadino diritti e servizi essenziali. Perché il luogo dove si nasce non deve essere una condanna. Ora abbiamo bisogno di tutta la nostra forza e tutta la vostra partecipazione per raccogliere 500mila firme entro il 30 settembre. Noi ci siamo, mandiamo un messaggio forte e chiaro alla destra e al governo".

Riccardo Magi, +Europa:
"È una strada difficile, ma doverosa. Oggi abbiamo depositato in Cassazione il quesito per il referendum contro l’Autonomia differenziata del Governo Meloni, una legge che peggiorerà la condizione del nostro Paese per quanto riguarda i servizi pubblici essenziali, soprattutto per le persone che vivono in Regioni che sono già più indietro. Una legge che, potenzialmente, è anche una bomba nei conti dello stato. La via che intraprendiamo oggi, quella del referendum abrogativo, è una delle strade con cui fare una opposizione seria. E chiediamo anche qui, oggi, alla Presidente Meloni, di mettere in funzione la piattaforma per la raccolta delle firme digitali per i Referendum, come prevede la legge. La aspettiamo da due anni e mezzo. Perché Meloni ha paura del Popolo?"

Maurizio Landini, Cgil:
"Occorre cancellare la legge sull'autonomia differenziata che porta a differenziare i diritti alla salute, all'istruzione, al lavoro, che porta alla divisione del paese. Di fronte a una crisi della democrazia con tante persone che non partecipano più alle elezioni perché non si sentono rappresentate, penso che sia il momento di mettere in campo strumenti che permettano ai cittadini di decidere direttamente della loro vita e il referendum è uno strumento diretto che non delega nessuno".

Queste le dichiarazioni degli esponenti delle forze di opposizione politiche e sociali unite, leader di partiti ed esponenti della società civile e culturale, che oggi si sono ritrovati alla Corte di Cassazione per depositare il quesito referendario che punta ad abolire la legge sull'autonomia differenziata targata Calderoli.