Si chiama meningococco C ed è il batterio più aggressivo tra quelli che causano la meningite. Insieme a quello del gruppo B è il più frequente in Italia: entrambi sono stati la causa della maggior parte dei 200 casi registrati dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2015.
Dopo gli ultimi casi di meningite e la morte del giovane di Agerola, l’Iss risponde ai principali dubbi che assillano i genitori italiani e quanti temono di poter contrarre la patologia.
Non esistono persone più a rischio di altre, la meningite può colpire sia bambini piccoli che adolescenti, ma anche i giovani adulti. Fa eccezione il sierogruppo B i cui casi si concentrano soprattutto fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età.
I vaccini oggi a disposizione sono tre. Innanzi tutto quello coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato, e protegge solo dal sierotipo C. Il secondo tipo è il cosiddetto tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y. Il terzo è il vaccino contro il meningococco di tipo B, capace di protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.
L’attuale scheda vaccinale prevede l’anti meningococco C per i bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. Lo stesso vaccino tetravalente coniugato anti-meningococco A,C,Y,W, è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli, a chi viaggia in Paesi a rischio, ai lattanti che frequentano gli asili nido, ai ragazzi che vivono in collegi, frequentano discoteche e dormitori, reclute militari. Si raccomandano anche a coloro che soffrono di particolari patologie come: talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite.