«Uscire dall’Euro significa meno troika, meno tasse, più investimenti, più energia nostra. Noi vogliamo solo che la democrazia trionfi». Diceva questo, Luigi Di Maio nel 2014.


Paolo Savona presentò ad un convegno della Link University Campus di Roma, un vero e proprio decalogo per anti-europeisti. Un insieme di spiegazioni sul perché l'Italia dovrebbe prendere seriamente in considerazione l'idea di abbandonare la moneta unica, preparare un "piano B" ed usarlo nelle trattative con le altre cancellerie del Vecchio Continente come "deterrente nei confronti delle controparti europee" in pratica una rottura ordinata dell’euro e un ritorno alla sovranità monetaria nazionale, alla libertà di creare moneta, di svalutare per favorire le esportazioni, in sintesi un ritorno ad una moneta nazionale come fu la Lira.


Poi quando si comincia a sentire odore di poltrone ecco la marcia indietro a partire da Salvini:
"Roma, 1° mar – La notizia è di quelle che fanno rumore. Tant’è che le parole di Matteo Salvini sono state diffuse dalle agenzie di stampa ben prima di arrivare in prima serata su Canale5. Il leader della Lega infatti, nella puntata di Matrix condotta da Nicola Porro, ha praticamente smentito tutta la politica leghista degli ultimi anni e uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: l’uscita dall’euro e il recupero della sovranità monetaria."


Di Maio: non è il momento adatto per uscire dall'euro (e quando sennò? n.d.r.)


Paolo Savona: "Voglio un'Europa diversa, più forte, ma più equa", ha messo in chiaro elencando le battaglie che porterà al governo nel caso in cui fosse stato nominato ministro dell'Economia (che non significa assolutamente nulla, visto che nessuno sarebbe disposto a dichiarare in pubblico di volere un'Europa in ginocchio e piena di miseria! n.d.r.)