Il 9 febbraio il Consiglio europeo si è occupato di Ucraina, economia, migrazione, dialogo tra Belgrado e Pristina e terremoto in Turchia e Siria. Per chi volesse leggere il contenuto riassuntivo delle conclusioni, questo è il documento prodotto a fine della riunione.
Per chi si accontenti di un riassunto, per la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, nella riunione che si è conclusa ieri sera sono stati raggiunti accordi su passi concreti per mantenere la competitività industriale a livello globale e gestire la migrazione in maniera coordinata tra i Paesi membri.
Durante la conferenza stampa a Bruxelles, Von Der Leyen ha dichiarato che le migrazioni sono per l'Europa una sfida che richiede una risposta a livello comune e che lavorando insieme nessuna sfida sarà impossibile. Inoltre, ha affermato che è necessario lavorare sulla finalizzazione di un nuovo Patto su migrazione e asilo, proteggere le frontiere esterne con due progetti piloti e sostenere i Paesi sotto pressione con una solidarietà vera ed efficace. I rappresentanti dei 27 Paesi membri hanno anche concordato di riconoscere reciprocamente le decisioni sui rimpatri, il che consentirà di velocizzare tali procedure.
Nelle conclusioni del Consiglio europeo si afferma che l'immigrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea con un approccio globale che combini una maggiore azione sui Paesi di provenienza dei migranti e un controllo più efficace delle frontiere. L'Unione europea intensificherà la sua azione per prevenire le partenze irregolari e la perdita di vite umane, per combattere i trafficanti e aumentare i rimpatri.
Sul fronte economico, l'UE è unita su tre punti chiave: finanziamenti e semplificazione degli aiuti di Stato limitati nel tempo, semplificazione delle procedure e investimenti pubblici e privati nei settori chiave.
Anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato di essere molto soddisfatto per i risultati raggiunti nel summit.
Una soddisfazione contagiosa che ha colpito anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito il documento finale come una "grande vittoria" a dimostrazione che "quando c'è la volontà politica di ottenere dei risultati, si possono raggiungere".
Meloni ha anche sottolineato l'importanza di costruire relazioni, dialogare con tutti e difendere i propri interessi per raggiungere una convergenza con gli altri Paesi. Quanto successo con la Francia, ha detto la premier, "non compromette i miei rapporti, ma quando c'è qualcosa che non va devo dirlo".
Meloni ha inoltre affermato che c'è stata una svolta nell'approccio europeo alle migrazioni, che sono state definite come un problema europeo che richiede una risposta europea.
La presidente del Consiglio ha anche chiesto alla Commissione europea di fare una proposta su un fondo sovrano europeo, dedicato alla sovranità strategica del continente.
Ha poi dichiarato che la posizione italiana sull'economia è stata pienamente considerata durante il vertice e nelle sue conclusioni. Non poteva essere altrimenti.
La Meloni, comunque, non ha dichiarato di aver spezzato le reni a Bruxelles... è già qualcosa!
Infine, pieno sostegno alla causa ucraina, alla sovranità, alla libertà... sia da parte dell'Europa che da parte dell'Italia che intende a rimanere a fianco di Kiev per tutto il tempo e con tutti gli "strumenti" necessari.