Molti avevano invitato Papa Francesco a rispondere alle accuse espresse nel documento pubblicato da mons. Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, in cui lo ha accusato di aver coperto gli abusi sessuali commessi dal cardinale statunitense McCarrick.

Questa mattina, nell'omelia durante la celebrazione della Messa nella cappella della Casa Santa Marta, Francesco, richiamandosi al vangelo odierno in cui si parla di Gesù che viene accolto con sospetto dopo esser tornato a Nazareth (Luca 4, 16-30), ha detto che «la verità è mite, la verità è silenziosa... con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione, l’unica strada da percorrere è quella del silenzio e della preghiera».


Che cosa dice il passo del Vangelo di Luca?

Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l'anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato". Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è costui il figlio di Giuseppe?". Ma egli rispose loro: "Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!". Poi aggiunse: "In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro".All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. i alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

«Non erano persone - ha detto il Papa - erano una muta di cani selvaggi che lo cacciarono fuori dalla città. Non ragionavano, gridavano. Gesù taceva. Lo portarono sul ciglio del monte per buttarlo giù.

Questo passo del Vangelo finisce così: "Ma Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino". La dignità di Gesù: con il suo silenzio vince quella muta selvaggia e se ne va. Perché non era arrivata ancora l'ora. Lo stesso accadrà Venerdì Santo: la gente che Domenica delle Palme aveva fatto festa per Gesù e gli aveva detto "Benedetto Tu, Figlio di Davide", diceva "crucifige": avevano cambiato. Il diavolo aveva seminato la menzogna nel cuore, e Gesù faceva silenzio.

Questo ci insegna che quando c'è questo modo di agire, di non vedere la verità, resta il silenzio.

Il silenzio che vince, ma tramite la Croce. Il silenzio di Gesù. Ma quante volte nelle famiglie incominciano delle discussioni sulla politica, sullo sport, sui soldi e una volta e l’altra e quelle famiglie finiscono distrutte, in queste discussioni nelle quali si vede che il diavolo è lì che vuol distruggere… Silenzio. Dire la sua e poi tacere. Perché la verità è mite, la verità è silenziosa, la verità non è rumorosa. Non è facile, quello che ha fatto Gesù; ma c'è la dignità del cristiano che è ancorata nella forza di Dio. Con le persone che non hanno buona volontà, con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione, che cercano soltanto la distruzione, anche nelle famiglie: silenzio. E preghiera.»

Papa Francesco ha poi concluso la sua omelia con la seguente preghiera:

«Il Signore ci dia la grazia di discernere quando dobbiamo parlare e quando dobbiamo tacere. E questo in tutta la vita: nel lavoro, a casa, nella società … in tutta la vita. Così saremo più imitatori di Gesù.»

 

Ieri, per la cronaca, Aldo Maria Valli, il vaticanista del TG1 che ha materialmente pubblicato e reso noto il documento di Viganò, è tornato sulla vicenda per riportare un ulteriore tassello della vicenda per far notare, con il supporto di un articolo di Newsweek, che la stampa sta usando due pesi e due misure in merito a Ratzinger e Bergoglio.

«Allora il "conservatore" Ratzinger - dice Valli - pur essendo il papa che contro gli abusi sessuali ha fatto più di ogni altro, fu messo letteralmente in croce e difeso da pochissimi. Oggi invece, poiché dubbi e perplessità riguardano il "progressista" Francesco, per la grande stampa il punto focale non è tanto la questione in sé, e cioè gli abusi e gli insabbiamenti di cui si sono resi responsabili alti esponenti della gerarchia della Chiesa cattolica, ma la "guerra" che "conservatori" e "tradizionalisti" avrebbero scatenato, per chissà quali loschi interessi, contro Francesco, mentre egli è impegnato a dare un volto nuovo, più aperto e dialogante, alla Chiesa.»

A conferma della sua tesi, Valli rimanda all'articolo pubblicato su Newsweek , scritto dall'opinionista Ben Shapiro di cui Valli riassume il contenuto con il seguente commento:

«Ma perché, si chiede Shapiro, la stampa, anziché concentrarsi sulle presunte motivazioni di chi lo contesta, non va in pressing sul papa perché risponda alle domande? Con Ratzinger lo avrebbe fatto.

La verità è che i "vergognosi tentativi dei media di coprire Francesco" (parole di Shapiro) dimostrano la loro partigianeria: finché il papa era il "conservatore" Ratzinger erano ben felici di denunciare la sporcizia che c’è nella Chiesa. Ora che il papa è il "liberal" Francesco il problema non è più la sozzura nella Chiesa, ma la "guerra" scatenata dai cattivi "tradizionalisti"”.

Tutto ciò, scrive Shapiro, "è vile". Ciò che emerge è che i tradizionalisti, veri o presunti che siano, vanno combattuti a ogni costo. Questo solo interessa.

Ma il pubblico non è così facilmente manipolabile. Infatti molti si sono resi conto che la copertura mediatica della vicenda Viganò non sta mettendo in discussione il comportamento dei cattolici cosiddetti conservatori. Sta mettendo in discussione, in realtà, proprio i mass media, che "appaiono desiderosi di scoprire i reati solo quando servono i loro interessi politici, e desiderosi di subordinare gli interessi degli innocenti al loro programma politico".»