Thiago Motta: “Champions? Siamo solo i rompico…oni del campionato”
Ha davanti ancora sette appuntamenti da non sbagliare, poi potrà festeggiare un clamoroso piazzamento Champions. Parliamo del Bologna, autore di un vero e proprio miracolo in questa stagione. Le sfide che aspettano i felsinei sono tutt’altro che semplici (Roma, Napoli e Juve da qui a giugno), ma il ranking che vede l’Italia ben posizionata per un eventuale quinto posto tranquillizza Thiago Motta: gli emiliani sono a +8. L’allenatore, ex centrocampista dell’Inter, vuole però chiudere la faccenda in anticipo: per questo non sono ammessi passi falsi a partire da sabato col Monza. Il tecnico, corteggiato soprattutto dalla Juventus per l’estate, ci ha preso gusto e rivendica il grande lavoro svolto: “Siamo i rompico***oni di questo campionato”.
Un termine forte pronunciato con orgoglio: “Chiarimoci – ha detto – : noi non siamo mai stati iscritti a una corsa europea. Casomai raggiungere la Champions è un’ossessione per altri club come Juventus, Milan, Inter, Napoli, Atalanta, Lazio e Roma. Per noi non è mai esistita. Noi in questo momento siamo i rompico***oni del campionato. Noi facciamo bene al calcio: abbiamo portato concorrenza, competitività e abbiamo meritato di essere dove siamo. Abbiamo l’intenzione di restare dei rompico***oni fino in fondo, ma con zero ossessioni”.
“Io sono orgoglioso dei miei ragazzi, loro sanno cosa vogliono. Ma devono capire che non vincere una gara non è una tragedia. Ndoye era triste dopo Frosinone (per il gol mancato nel recupero, ndr), ma deve pensare anche alle tante cose buone che fa. Zirkzee? I ragazzi devono avere equilibrio” ha concluso Motta.
Zangrillo: “Il futuro di Gilardino? Non raccogliamo le menzogne…”
Da Villa Rostan, sede della presentazione del prossimo ritiro a Moena, dal 13 al 26 luglio, è intervenuto il Presidente rossoblù Zangrillo che ha parlato anche della questione legata ad Alberto Gilardino:
“Facciamo che la domanda molto chiara esula un po’ dal contesto in cui ci troviamo, ma non la eludo perché comprendo che dopo la Val di Fassa sia l’argomento del giorno, non per colpa nostra. Leggo ogni tanto e vedo che appunto da una parte c’è una società che sta seguendo un percorso responsabile e strategico cercando di assicurare quanto di bello è stato fatto negli ultimi due anni (e quanto verrà fatto dovrà essere in linea con questi principi), dall’altra parte c’è un uomo che si chiama Alberto Gilardino che è il nostro allenatore e che merita tanto rispetto, tanta gratitudine, tutti i miei ringraziamenti personali. E’ una persona che non conoscevo e che ho imparato a conoscere bene in questo anno abbondante. È una persona straordinaria, ha ottenuto risultati straordinari, ha saputo valorizzare quanto poteva essere essere un punto interrogativo in un contesto difficilissimo”.
“Eravamo qui al piano superiore – prosegue Zangrillo – quando sono usciti i calendari e quando ho visto le prime 4/5 partite di Serie A ero spaventato, essendo partite molto difficili, con una partita che si è rivelata difficile, l’unica che la squadra non ha giocato all’altezza. Però concediamo alla squadra e a quest’uomo un minimo di tempo. Avremo tempo di vendicarci, speriamo che ciò accada fra qualche giorno, e i ragazzi ce l’hanno in testa e nel cuore. Da una parte c’è la società, dall’altra parte c’è un uomo alla quale va la mia personale gratitudine e quella di tutta la società. Nel mezzo un chiacchiericcio di fondo che è assolutamente insulso, immotivato e irriguardoso e che, purtroppo, a meno che qualcuno non mi smentisca, è il contenitore di una serie di menzogne che o la gente mi prende in giro o io non conosco. Quando leggo che si parla addirittura di appannaggi economici di una certa entità, di ingaggi proposti e non ancora accettati, penso che si metta in una situazione difficile un uomo che non merita di essere messo in una situazione difficile e che riguarda anche la società che io rappresento, perché non ne so nulla. Quindi o sono un imbecille a cui nascondono le cose oppure stiamo parlando di menzogne. Siccome noi siamo qui e siamo felici perché è una bella giornata invito tutti a non raccogliere queste piccole menzogne, queste peanuts di piccolo valore, perché siamo il Genoa, siamo una grande società e non dobbiamo – nel tentativo di dare notizie – sempre cadere nel rischio di non dire puttanate irriguardose nei confronti di un uomo che merita tutto il mio rispetto e che difenderò in prima persona fin quando sarà necessario”.
Ranking Uefa: per ora l’Italia ha 5 squadre in Champions
Champions League sanguinosa per le squadre italiane. Con l’eliminazione dell’Inter sono uscite tutte le nostre rappresentanti. In compenso le prestazioni delle nostre rappresentanti nelle altre due competizioni ci sta spingendo sempre più verso un posto supplementare in Champions League nella prossima stagione.
Ricordiamo che la Champions League 2024/25 avrà un format differente e due qualificate al tabellone principale saranno determinate dall’andamento di questa stagione delle varie nazioni. L’andata dei quarti di finale ha agevolato la Spagna grazie ai successi di Atlético Madrid e Barcellona. Il paese iberico scavalca la Francia ma potrebbe ormai essere troppo tardi per entrare nelle prime due posizioni. Avanza anche l’Inghilterra che aggancia la Germania, mentre noi restiamo al comando. Questo ranking tiene già conto del coefficiente aggiuntivo garantito dalla qualificata tra Milan e Roma.
1. Italia 18.428 punti (4 squadre su 7)
2. Inghilterra 16.500 (5 squadre su 8)
3. Germania 16.500 (3 squadre su 7)
4. Spagna 15.062 (3 squadre su 8)
5. Francia 14.750 (3 squadre su 6)
6. Repubblica Ceca 13.250 (1 squadra su 4)
7. Belgio 13.200 (1 squadra su 5)
8. Turchia 11.500 (1 squadra su 4)
9. Portogallo 10.666 (1 squadra su 6)
10. Olanda 10.000 (0 squadre su 5)
Osimhen-Psg, matrimonio quasi fatto: 120 milioni di buoni motivi
Un attaccante va, un attaccante resta: il copione sul futuro della coppia Osimhen-Kvaratskhelia era ormai chiaro da tempo ma da Napoli arrivano conferme sulla cessione del primo con la conseguente permanenza del secondo. È logico che i piani futuri del club azzurro dipendano in larga parte dal prossimo allenatore, De Laurentiis spera sempre che sia Antonio Conte, d’altro canto non è un mistero che il nigeriano saluterà a fine stagione tanto che, secondo il Mattino, l’accordo con il Psg per 120 milioni di euro sembra ormai a un passo.
I buoni rapporti tra AdL e Al-Khelaifi (basti pensare alle trattative Lavezzi, Cavani e Fabian Ruiz) hanno messo in discesa un affare di cui si parla dalla scorsa estate, quando il “rinnovo ponte” dell’attaccante aveva di fatto messo in chiaro come l’addio fosse solo slittato, anzi programmato, di dodici mesi. Per i 120 milioni della clausola non sarà difficile trovare un accordo tra i due, anche per modalità e tempistiche, e solo in un secondo momento, eventualmente, si parlerebbe di possibili esuberi del Paris Saint-Germain da proporre al Napoli.
Osimhen arriverà a guadagnare oltre 13 milioni di euro per 4 anni e gestirà in proprio i diritti d’immagine, proprio nei giorni scorsi – racconta il quotidiano campano – un blitz nella capitale francese (con volo privato) anche per definire questioni personali. Sintomo che il nigeriano sogni il Psg, più ancora che la Premier League anche se, questo è scontato, De Laurentiis valuterebbe proposte da chiunque ammesso che si avvicini ai 120 milioni della clausola.
L’addio di Osimhen quasi automaticamente blinderebbe Kvaratskhelia, per il quale il rinnovo di contratto fino al 2028 è alle fasi finali: fumata bianca attesa per inizio maggio, col Napoli che vorrebbe inserire anche una clausola da 150 milioni. Il Barcellona si era interessato al georgiano ma non ha in questo momento la possibilità economica di affondare il colpo.
Conference League, Viktoria Plzen-Fiorentina 0-0: Viola a secco, si decide tutto al ritorno
La Fiorentina pareggia 0-0 la sfida di andata dei quarti di finale di Conference League contro il Viktoria Plzen: in Repubblica Ceca l'unica grande occasione del match capita all'attaccante dei padroni di casa Vydra, che al 23' riceve la sponda di un compagno in area di rigore e manda di pochissimo a lato un destro a incrociare. L'Olympiacos va sul 3-0 contro il Fenerbahce ma viene rimontato fino al 3-2.