Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, lo scorso fine settimana era a Imola per i campionati del mondo di ciclismo: "È una grande esperienza rivedere finalmente lo sport dal vivo", ha dichiarato Bach. "Tutti stavano aspettando questo momento, soprattutto gli atleti... motivo per cui sono così felice di essere qui. Il CIO vuole che i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 siano sicuri e protetti per tutti gli atleti e gli spettatori, e il ciclismo ha fornito un esempio straordinario di come organizzare un evento sportivo complesso e in piena sicurezza".

Insieme a Bach erano presenti anche i membri del CIO in Italia: Ivo Ferriani, Presidente della Federazione Internazionale di Bob e Skeleton, e Giovanni Malagò, Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), oltre a Francesco Ricci Bitti, presidente dell'Associazione delle Federazioni Sportive Internazionali Olimpiche Estive (ASOIF).

Nell'occasione, però, è tornato anche sull'argomento della controversa riforma del Coni, a firma Lega, di cui è responsabile il governo gialloverde. Secondo Bach, quella riforma osteggiata a suo tempo anche da Malagò, con la creazione di Sport e Salute, società sotto il controllo ministeriale che ha preso il posto di Coni Servizi Spa, violerebbe la carta olimpica. 

"Siamo molto preoccupati sulla non funzionalità del Coni, che non è conforme alla Carta olimpica", ha dichiarato Bach. "Questo significa che siamo anche molto preoccupati per la preparazione e l’organizzazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Capisco che ora il Coni sta cercando un’altra soluzione, per riuscire a soddisfare i requisiti minimi, quindi essere in accordo con la carta olimpica e soddisfare. Il segretario generale del Coni ha bisogno di essere messo in condizione di lavorare nel pieno delle sue funzioni. Ora invece il segretario generale è soggetto alle istruzioni di società esterne al Coni".

Per il Governo, ha replicato al CIO il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: 

"Secondo me Bach non ha letto la legge. Ma se l’ha fatto, indichi con chiarezza assoluta in quali punti la bozza non rispetta la Carta Olimpica. Se per Bach l’autonomia del Comitato Olimpico nella Bielorussia di Lukashenko non è in discussione, figuriamoci in Italia . Stia tranquillo, comunque, sulla nostra Olimpiade 2026, i lavori procedono bene".

A parte le dichiarazioni da "ganassa" di Spadafora, il CIO potrebbe sospendere i finanziamenti riconosciuti all'Italia e lo stesso riconoscimento del Comitato Olimpico Italiano, già entro il prossimo 7 ottobre. Gli azzurri, in un caso simile, non potrebbero gareggiare alle Olimpiadi sotto la bandiera italiana.