Il centrodestra trova i candidati per Roma e Torino, ma per Milano, Bologna e Calabria c'è ancora da attendere
Giorgia Meloni, alla fine della riunione odierna, l'ennesima di altre che potrebbero ulteriormente seguire, ha definito l'alleanza di centrodestra compatta in relazione alle prossime elezioni amministrative.
Queste le sue dichiarazioni a margine del vertice con gli alleati...
A dimostrazione di quanto Lega, FdI e FI siano "compatti" lo conferma il parto gemellare della candidatura a sindaco della Capitale, dove a rappresentare il centrodestra saranno contemporaneamente ben due candidati: Enrico Michetti (FdI) e Simonetta Matone (Lega, FI).
Una candidatura quasi in stile israeliano, anche se in caso di vittoria Michetti e Matone non si passeranno il testimone, la legge non lo consente. Pertanto, Michetti farà il sindaco e Matone il prosindaco, carica che però ufficialmente non esiste e che vuol dire tutto e nulla, non trovando riscontro nella legge vigente. Quindi quale sarà il ruolo effettivo della Matone non è ancora ben chiaro.
Le dichiarazioni di rito, essendo tali, non vanno al di là delle solite banalità, per cui è opportuno sorvolare.
Invece è importante ricordare che nella riunione odierna è stato trovato anche l'accordo per un altro candidato del centrodestra alle amministrative d'autunno. Si tratta di Paolo Damilano, rappresentante di una lista civica, nei confronti del quale Salvini, Meloni e Tajani, quest'ultimo in vece di Berlusconi, hanno deciso di dare il loro appoggio.
Una trovata dell'ultimora? Per nulla. L'imprenditore Damilano - i cui interessi spaziano dal vino all'acqua fino alla ristorazione - dietro la maschera del civismo, è stato da sempre il candidato della Lega a Torino, in base alla linea indicata dallo stesso Salvini già un anno fa, di ricorrere per le amministrative a candidati esterni al partito.
Nonostante la compattezza, anche la riunione odierna non ha però sciolto gli altri nodi relativi alle candidature per il centrodestra. Pertanto, chi saranno i possibili sindaci di Milano e Bologna, così come il presidente della regione Calabria, è ancora un rebus che Salvini, Meloni e Tajani/Berlusconi non sono stati ancora in grado di risolvere.