Marcello De Angelis si è dimesso da responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio
Tanto fece che, alla fine, è stato costretto a dimettersi. Il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, ha lasciato il proprio incarico con una lettera al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in cui annuncia le proprie dimissioni, irrevocabili e con effetto immediato, anticipate in precedenza nel corso di un colloquio privato.
"Sono stato messo alla gogna per un post su Facebook in cui ho espresso perplessità - ha scritto De Angelis - su una vicenda giudiziaria sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga. Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa [post in relazione al 43esimo anniversario della strage di Bologna in cui scriveva che della strage di Bologna non erano da considerarsi responsabili i fascisti Fioravanti, Mambro e Ciavardini].
Ho pagato tragicamente per metà della mia esistenza colpe che non avevo, ma non posso affrancarmi dall’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile: aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa, molti dei quali sono oggi miei amici e amiche, colleghi, vicini di casa, persone che apprezzo, ammiro, a cui voglio bene e persino miei familiari. Non so se potrò mai perdonarmi per questa cosa e non mi aspetto che lo facciano altri [testo antisemita, ndr]".
Questa la replica pubblica del presidente della regione Lazio, Francesco Rocca:
"Prendo atto delle dimissioni di Marcello De Angelis dal ruolo di Capo della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Lo ringrazio per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato. Così come ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l’Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore. Testo, peraltro, già noto quando in passato aveva ricoperto ruoli come quello di parlamentare e direttore di testate".
Evidentemente, Marcello De Angelis nel non voler riconoscere come neofascista la strage di Bologna non avrebbe avuto nessun problema. Evidentemente, il testo antisemita di una vecchia canzone deve aver fatto infuriare Meloni per il possibile imbarazzo con gli estremisti di destra che governano in Israele e con la comunità ebraica italiana... che vota in Italia.