Tanto per rendere la situazione in Catalogna meno esplosiva rispetto a quanto già non lo sia, l'Alta Corte di Giustizia ha convocato a Madrid, il comandante dei Mossods d'Esquadra, la polizia regionale catalana, per rispondere al'accusa del reato di sedizione, articolo 544 del codice penale spagnolo, che prevede pene fino a 15 anni di carcere.

Trapero è indagato per i fatti relativi al referendum del 1 ottobre, sia per quanto accaduto nei giorni precedenti, dove alcuni mezzi della Guardia Civil sarebbero stati attaccati e non sufficientemente protetti dalla polizia catalana, sia per l'esecuzione o mancata tale relativa all'ordine di chiusura dei seggi ed al sequestro del materiale elettorale nel giorno del referendum ed in quelli che lo hanno immediatamente preceduto.

Nella stessa seduta e per la stessa motivazione, sono stati indagati anche Jordi Cuixart e Jordi Sánchez, presidenti delle associazini indipendentiste Omnium Cultural e Asamblea Nacional Catalana. Il loro ingresso in aula è stato salutato dagli applausi di numerosi deputati catalani e "baschi".

Ma la notizia più importante è quella che il Parlamento catalano si riunirà comunque lunedì, nonostante il divieto imposto dalla Corte Costituzionale per impedire che nella sessione plenaria venisse proclamata unilateralmente l'indipendenza della Catalogna dalla Spagna.

Questo è quanto ha dichiarato in un'itervista radiofonica rilasciata alla BBC Raül Romeva (nella foto), delegato alle Relazioni esterne della Generalitat de Catalunya.

«Il Parlamento si riunirà e ci sarà un dibattito» ha detto Romeva, aggiungendo che la crisi sarà risolta con la politica e non nei tribunali.