"Allora è stata la sinishtra a destraiarmi dal Senato..."
Così Silvio Berlusconi in un intervento di questa mattina a Radio Capital dove, tra l'altro, ha dichiarato:
"Se la riforma (in senso presidenziale dello Stato) entrasse in vigore, sarebbero necessarie le dimissioni (di Mattarella) per andare all’elezione diretta di un capo dello Stato che, guarda caso, potrebbe essere anche lui (Mattarella)".
Una frase che ha scatenato le reazioni dei partiti che si oppongono alla coalizione di centrodestra, tanto che, a stretto giro il leader di Forza Italia è stato costretto a precisare:
"Non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni. Ho solo detto una cosa ovvia e scontata, e cioè che, una volta approvata la riforma costituzionale sul Presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo Capo Dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella “che potrebbe peraltro essere eletto di nuovo”. Tutto qui: una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul Presidenzialismo proposta nel programma del centro-destra.Come si possa scambiare tutto questo per un “attacco a Mattarella” rimane un mistero. O forse si può spiegare con la malafede di chi mi attribuisce un’intenzione che non è mai stata la mia".
Questa l'intervista di Berlusconi a Radio Capital:
Che cosa avevano detto, nel frattempo, i suoi avversari? Questo...
Giuseppe Conte, Movimento 5 Stelle:
"Con le parole di Silvio Berlusconi il centrodestra ha calato la maschera, ammettendo che la riforma costituzionale in senso presidenzialistico di cui parla prefigura un semplice accordo spartitorio: Giorgia Meloni premier, Matteo Salvini vicepremier e ministro dell’Interno, Silvio Berlusconi primo presidente della nuova Repubblica presidenziale, dopo avere ottenuto le dimissioni di Sergio Mattarella. Non permetteremo che le istituzioni siano piegate alle fameliche logiche spartitorie delle forze di destra".
Enrico Letta, Partito Democratico:
"Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il Paese. Se oggi c’è un punto di unità nel Paese è Mattarella e ora, dopo aver fatto cadere Draghi, vogliono fare cadere Mattarella".
Roberto Speranza, MDP Articolo 1:
"Il presidente della Repubblica è il garante delle nostre istituzioni e metterne in discussione il ruolo dà la cifra della pericolosità di questa destra. Il loro obiettivo è chiaro ed eversivo: portare l’idea di uomo solo al comando dentro la Costituzione. Non lo permetteremo".
Carlo Calenda, Azione:
"Dopo aver cacciato Draghi adesso anche Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in sé. Berlusconi, non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando".
Persino Luigi Di Maio, di Impegno Civico, ha detto la sua, quando all'inizio della legislatura di Mattarella chiedeva addirittura l'impeachment:
"Berlusconi vuole il presidenzialismo perché vuole buttare giù Mattarella” e “questi sarebbero i moderati? È una coalizione di destra che vuole destabilizzare il Paese. È una cosa inquietante... voleva fare il Presidente della Repubblica e non c’è riuscito... con il presidenzialismo sta venendo fuori la vera maschera del centrodestra".
Dopo tutto questo, c'è anche da ricordare che il centrodestra definisce presidenzialismo l'elezione diretta del capo dello Stato, mentre l'Italia continuerebbe ad essere una Repubblica parlamentare. Ma per il centrodestra, e non solo, la confusione è l'elemento essenziale del modo di far politica... tanto chi li vota, non ci bada.