A conclusione della GMG 2016, il Papa ha annunciato che si terrà a Panama la 32.esima edizione della manifestazione nel 2019. Durante il viaggio di ritorno, sull'aereo che lo riportava a Roma, il pontefice ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sua esperienza in Polonia e non solo.

Sulle giornate della GMG ha sottolineato il suo ottimo rapporto con i giovani e che la loro visione delle problematiche gli suggerisce cose che lui non aveva pensato o aveva pensato in parte.

Sulla situazione in Turchia e sul fatto che non abbia espresso giudizi su quel paese in seguito a quanto avvenuto dopo il golpe, Bergoglio ha richiamato la necessità della prudenza in attesa di avere maggiori informazioni, soprattutto più definite, in merito a quanto sta accadendo in quel paese, ricordando però che lui non si è tirato indietro nell'esprimere giudizi sulla Turchia anche quando questi potevano non essere graditi (in merito al genocidio degli Armeni).

Riguardo al cardinale Pell, il giudizio del Papa è al momento sospeso, anche dopo le nuove recenti accuse che, stavolta, vedono il prelato australiano chiamato in causa direttamente.

Ma le dichiarazioni più importanti riguardano il rapporto con l'Islam. Papa Francesco ha voluto sottolineare che l'Islam non è una religione che possa essere considerata come terrorista: «Credo che in quasi tutte le religioni ci sia un piccolo gruppetto fondamentalista. Anche noi ne abbiamo».

E sulle ragioni del terrorismo Bergoglio ha fatto la seguente riflessione: «Mi domando quanti giovani europei abbiamo lasciato vuoti di ideali, non hanno lavoro e si danno alla droga o vanno là e si arruolano nei gruppi fondamentalisti. Sì, possiamo dire che il cosiddetto Isis è uno stato islamico che si presenta come violento. Ma questo è un gruppetto; non si può dire, non è vero e non giusto che l'Islam sia terrorista», affermando inoltre che è terrorismo anche quello di chi mette il denaro al posto dell’uomo.

Infine non è mancato il ringraziamento a Padre Lombardi che lo ha accompagnato per l'ultima volta nel suo viaggio in qualità di direttore della Sala Stampa vaticana.