La Sala Stampa vaticana ha comunicato che si è concluso l'accertamento morfologico sulle ossa recuperate nei due ossari del Cimitero Teutonico.
Questo l'esito, così come riportato nella nota diffusa dalla Santa sede.
"Nel corso degli accertamenti di antropologia forense il prof. Giovanni Arcudi non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga ad epoca successiva alla fine del 1800.
Il prof. Arcudi coadiuvato dal suo staff - alla presenza del perito di fiducia nominato dalla famiglia Orlandi - ha infatti completato l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari, diverse centinaia di strutture ossee parzialmente integre e migliaia di frammenti.
Il consulente di parte ha avanzato richiesta di accertamenti di laboratorio su circa settanta reperti ossei; il prof. Arcudi e la sua equipe non hanno avallato la richiesta perché le medesime strutture ossee hanno caratteri di datazione molto antichi. Per questi motivi, i campioni sono stati repertati e trattenuti presso il Comando della Gendarmeria a disposizione del Promotore di Giustizia".
Come espressamente dichiarato a chiusura del comunicato, il Vaticano vuole dimostrare all'opinione pubblica che il proprio atteggiamento in relazione al caso Orlandi è di massima trasparenza e disponibilità, ribadendo che sia anche nel suo interesse, oltre che in quello della famiglia di Emanuela, chiarire la vicenda.
Certo è che, se così fosse, ci sono ancora molti aspetti che coinvolgono persone del clero ancora in vita, legate direttamente e indirettamente alla scomparsa di Emanuela Orlandi, su cui il Vaticano potrebbe fare pressione in modo che possano chiarire aspetti oggettivamente legati all'inchiesta ancora oscuri e che potrebbero almeno far capire qualcosa in più su quello che è finito per diventare, anche a causa di numerosi depistaggi, un vero e proprio intrigo internazionale.