(di Vincenzo Petrosino, Oncologo Chirurgo, Salerno)  Il tweet del ministro Speranza del 17 febbraio a commento del tavolo sulla "Salute" che si è tenuto a Palazzo Chigi  nell'ambito dell'Agenda 2023,  ci informa che "il programma è chiaro: attuare l’art.32 della Costituzione. “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.


L'incontro, durato circa un'ora, ha evidenziato come necessità primarie il potenziamento della medicina sul territorio, la digitalizzazione del SSN, la gestione delle cronicità e l'equo accesso alle cure.

Nei prossimi giorni sarà redatto "un documento programmatico" da consegnare al presidente del Consiglio.

Belle iniziative e ottime parole, però devo ammettere che ben 36  anni della mia vita professionale sono stati accompagnati da promesse simili, documenti e proposte. Fatti e soluzioni davvero pochi.

Pertanto, credo molto poco ai tavoli... Guardiamo la realtà.

Medicina sul territorio? Gestione delle cronicità? Riduzione delle attese per visite e accertamenti?

Credo che tutti ne sentano parlare da decenni.

Esiste oggi una priorità per accertamenti e visite che non viene rispettata. Oggi per una visita o un'analisi ci vogliono spesso mesi... e non parliamo di visite per pazienti fragili a domicilio! Un vero calvario, almeno qui in Campania e in particolare nel Salernitano. Il malato fragile? Certo sulla carta esistono servizi domiciliari con infermieri (a Salerno in convenzione), ma provate a chiedere una visita domiciliare odontoiatrica... cardiologica (ancora possibile) o un doppler o una visita orl o diabetologica o endocrinologica.

Esiste l'assistenza domiciliare integrata, ma dovrebbe davvero essere "un piccolo ospedale che si muove a casa dell'ammalato"... invece è tutt'altro. La scusa? Carenza di personale, organizzazione del servizio... poca volontà, a mio giudizio, di mettere le mani in servizi complessi.

Bisogna comprendere che i malati fragili, i super anziani  (oggi tanti) i non deambualanti e costretti a letto, i bambini ammalati, devono poter avere una ottima qualità di vita, non una interminabile serie di difficoltà.

Non basta fornire  i pannoloni e il lettino anti decubito, il SSN deve cercare di mantenere e conservare le minime capacità di vita di relazione di questi ammalati.  Questo purtroppo non accade quasi mai...

Sono 36 anni di professione che ascolto promesse. La gente è stanca, e spesso deve arrangiarsi, perché se fino ad un certo punto qualcosa funziona, poi il sistema finisce per mostrare tutte le sue carenze e spesso anche tanta carenza di "umanizzazione".

Nel caso delle assistenze domiciliari, prenotazioni, visite, attese e altro, c'è molto da dire e tanto da fare.

Spesso, gli ammalati e i familiari si sentono dire  dagli stessi operatori: "Questo possiamo fare"...

Senza infierire... diciamo che di tavoli, proposte e richiami al famoso articolo 32 della costituzione forse ne abbiamo le scatole piene. Se la Repubblica tutela la salute lo faccia ovunque e bene e in tutti i campi...dall'assistenza ai disabili, alle perone fragili, ai malati terminali, agli ammalati che devono fare esami e cure e, non ultimo, lo faccia per l'ex Ilva a Taranto, per la Basilicata, per Augusta, per la Solvay, per Sarroch, per la terra dei fuochi, per Trieste, per l'amianto, per l'uranio...

ALTRIMENTI... evitiamo i tweet.. che è molto meglio.