E con ieri, al vertice Nato, il “de profundis” definitivo al concetto di multilateralismo è stato segnato nella più totale e prona e sorridente acquiescenza.
Quel multilateralismo nato dalle ceneri della seconda guerra e che avrebbe dovuto garantire un regime di regole ed enti di rango superiore alle entità nazionali, per garantire la pace e la regolazione ordinata delle controversie. Le regole furono dettate, ovviamente, dai vincitori che a Yalta si spartirono il mondo, e che poi in qualche modo si riservarono anche la facoltà, solo per loro e amici, di infrangerle a piacimento. Così fu per l’ONU, magnifica idea ma dove il diritto di veto dei fondatori lasciava loro mano libera di agire a piacimento. Accade che oggi, screditandone anche il valore morale, di quella organizzazione non rimane altro che il meritorio impegno in iniziative umanitarie.
Se qualcuno dovesse pensare alla propria inutilità, talvolta, si consoli pensando al Segretario Generale che dal suo alto scranno dice cose che nessuno se le fila. Stessa sorte per la Corte di Giustizia che, mancando di potere coercitivo, emette pareri, benedizioni e condanne che restano lettera morta. Anche l’intero impianto del diritto internazionale ha seguito la stessa sorte, dal momento che alcuni lo invocano, inutilmente, e sovente sono gli stessi che per primi ne infrangono i dettami. E questo lo dice, con grande dispiacere, chi anni fa si era laureato proprio con una tesi sulla “Amministrazione internazionale dei territori”, e ci aveva sinceramente creduto.
Ma ieri se ne arriva Trump, che non è il colpevole di questa situazione ma solo il migliore interprete delle nuove regole ( = nessuna regola che non mi faccia comodo) che con una semplice espressione ne detta l’epitaffio!
La Nato era nata come alleanza difensiva per contrastare il Patto di Varsavia e quindi il blocco sovietico. E già qui mostra segni di anacronismo. Ma nel momento in cui si definisce “interpretabile” l’art. 5 del trattato, l’obbligo di mutuo soccorso, è la Nato stessa che perde ogni sua ragione di essere.
Nel momento in cui l’automatismo fondante dell’alleanza diventa, per il maggior azionista della coalizione, una opzione, una possibilità, e quindi nessuna garanzia di difesa per chi fosse aggredito, appare assurdo quello che si sta oggi facendo. Perché indebitare ulteriormente le prossime generazioni per compiacere qualcuno e irrobustire qualcosa che all’occasione potrebbe non servire? E neanche una sola parola da capi di stato genuflessi e obbedienti.
Un vecchio mondo è finito, occorre allora ripensare a qualcosa che non sia la legge del più forte, del chi può si salvi da sé.
Ma la vedo difficile!