*_©Angelo Antonio Messina
Artist Talk “Arte Spray 30 anni dopo, la Tecnica a Spruzzo”: Murales, Graffiti e Street Art . Nel cuore pulsante delle città moderne, dove le strade raccontano storie di vita vissuta e l'asfalto è la tela di artisti e sognatori, la tecnica a spruzzo si erge come simbolo di ribellione, creatività e, non da ultimo, di un'arte in continua evoluzione. Questo saggio si propone di esplorare il viaggio della street art, dei murales e dei graffiti, analizzando le loro origini, i cambiamenti attraverso i decenni e il significato culturale che hanno assunto nel nostro panorama urbano contemporaneo.
L’origine della tecnica a spruzzo può essere fatta risalire agli anni ’60, con l'introduzione delle prime bombolette aerosol negli Stati Uniti. In un contesto storico caratterizzato da tumultuose trasformazioni sociali e politiche, il graffitismo emerge come una forma di espressione artistica per i giovani, spesso appartenenti a minoranze etniche e sociali. Questi "writers", utilizzando gli spray, sviluppano uno stile distintivo e una cultura propria, fondata su firme anonime e pseudonimi, che iniziano a comparire su muri e mezzi pubblici, cercando quella visibilità tanto desiderata in un mondo che tendeva a emarginarli.
Tuttavia, l’arte dei graffiti non nasce semplicemente come un atto di ribellione; incarna anche un movimento di protesta, un grido contro l'emarginazione sociale. La necessità di comunicare e farsi notare diventa, pertanto, un pulsante motore creativo. I graffiti, a questi livelli iniziali, sono caratterizzati da "tag" e lettering, attorno ai quali si sviluppa una vera e propria disciplina di studio e affinamento stilistico.
Man mano che il graffitismo si evolve, il suo linguaggio visivo si arricchisce e matura, dando vita a un'arte che abbandona le sole firme anonime per abbracciare forme artistiche sempre più complesse e articolate. Gli effetti tridimensionali, le tecniche fumettistiche e l'inserimento di personaggi e figure diventano parte integrante di un’esperienza visiva accessibile a tutti. La street art, che prende piede a partire dagli anni '80 come un naturale sviluppo del graffitismo, si distingue per la sua leggibilità e comprensibilità immediata.
La street art abbandona in parte i connotati di illegalità tipici del graffitismo. Mentre quest'ultimo era spesso caratterizzato da un linguaggio criptico, riservato a pochi, la street art propone immagini e messaggi facilmente interpretabili. Ciò contribuisce notevolmente alla sua accettazione da parte del pubblico e, di conseguenza, al suo successo. L'estetica diviene centrale: artisti come Banksy, Keith Haring e Jean-Michel Basquiat sono solo alcune delle figure iconiche che hanno saputo coniugare impegno sociale e virtuosismo tecnico, tracciando un solco profondo nella cultura urbana contemporanea.
Con il passare del tempo, le opere realizzate attraverso la tecnica a spruzzo acquistano un valore culturale e storico sempre crescente. Esse non rappresentano semplicemente un intervento decorativo, ma diventano veri e propri documenti visivi del nostro tempo. Ogni murale, ogni graffito racconta una storia, esprime un sentimento collettivo, riflette una realtà sociale, e in questo processo di creazione e consumo culturale, entra in gioco anche il concetto di ciclo di vita delle opere.
L'interrogativo sulla permanenza degli interventi di street art è essenziale: qual è il destino di queste opere nel contesto urbano? Al termine della loro esistenza fisica, esse continuano a vivere attraverso la memoria collettiva, diventando simbolo di battaglie sociali, di momenti storici e di correnti di pensiero. Il restauro conservativo di opere storiche e il convegno “Arte Spray”, che celebra il trentesimo anniversario dell’iniziativa presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, rappresentano una testimonianza concreta dell’importanza di preservare la memoria di questa forma d’arte.
Con il riconoscimento della street art come patrimonio culturale, il discorso si amplia ulteriormente. La street art, che inizialmente nasce come fenomeno illegale e contestatorio, si è trasformata in una pratica artistica rispettata e studiata, inserendosi a pieno titolo nel circuito delle mostre e della critica d’arte. Il passaggio dall'illegalità all'accettazione ha comportato un riadattamento delle tecniche e delle modalità di esecuzione, portando a un'apertura verso forme più istituzionalizzate di espressione artistica.
Molti artisti moderni collaborano con le comunità locali e le istituzioni, creando opere che parlano di identità, appartenenza e partecipazione. Questa interazione tra artista e comunità recupera, in un certo senso, l'originario spirito di protesta, reinterpretandolo in chiave contemporanea. La street art diventa quindi un veicolo di comunicazione e integrazione, un mezzo attraverso il quale le voci delle città possono emergere e trovare spazio.
In un'epoca dove i confini tra arte, pubblico e privato sono sempre più fluidi, la tecnica a spruzzo continua a rappresentare una frontiera di espressione artistica unica e affascinante. Murales, graffiti e street art, pur nelle loro differenze, si intrecciano in un dialogo costante con l'urbanità e la vita quotidiana, alimentando un patrimonio di storie e memorie che continuamente si rinnovano.
L'incontro di venerdì 13 giugno al “Spazio delle Culture”, con i protagonisti di “Arte Spray”, ci invita a riflettere su come queste forme artistiche abbiano plasmato le nostre città e continuino a farlo nel presente. Attraverso un’analisi del passato e un'attenzione al futuro, possiamo apprezzare ulteriormente il valore della street art e della tecnica a spruzzo come un simbolo di libertà, creatività e resistenza culturale, scolpito nei muri delle nostre metropoli e nei cuori della gente che le abita.
Intervengono:
Alice Cosmai – Responsabile ufficio Arte negli Spazi Pubblici, Comune di Milano
Miky Degni – Organizzatore iniziativa Arte Spray 1995
Artiste e artisti Arte Spray 1995
Marianna Cappellina (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Conservatrice), che contestualizzerà l’operazione di restauro e l’obiettivo
Bartolomeo Ciccone (Accademia di Brera, coordinatore progetto di restauro), che presenterà il progetto di restauro
In collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Ingresso gratuito su prenotazione via Eventbrite
MUDEC
Museo delle Culture
via Tortona 56, CAP 20144 Milano
[email protected]
Info e iscrizioni anche dal sito del museo: mudec.it
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