La vicenda della povera Imane Fadil, ragazza deceduta a soli 33 anni, dopo le ultime rivelazioni assume contorni sempre più inquietanti.

Ricoverata alla fine di gennaio nella clinica Humanitas di Rozzano, a causa di uno stato di malessere generale con frequenti crisi di vomito, Imane era stata sottoposta dai medici a qualsiasi tipo di esame per verificare quale potesse essere la causa dei suoi problemi di salute. Ma senza alcun esito. Poco prima della sua morte, i medici hanno allargato gli esami tossicologici facendo ricorso ad un centro specializzato a Pavia.

L'esito dei risultati, arrivato il 6 marzo, ha indicato che la causa della malattia che ha provocato la morte di Imane Fadil è dovuta ad un mix di sostanze radioattive non presenti in commercio.


Nel filone del processo Ruby Bis, Imane Fadil chiese un risarcimento a Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti per essere stata indotta a partecipare alle cene di Arcore, approfittando del suo stato di bisogno, con la finalità di intrattenere rapporti di natura sessuale con Silvio Berlusconi.

A gennaio 2019, il tribunale di Milano decideva che Imane Fadil non avrebbe potuto partecipare come parte civile al processo e, di conseguenza, non avrebbe avuto diritto ad alcun risarcimento. Queste le dichiarazioni rilasciate dalla ragazza dopo la decisione del giudice: «Ho sempre detto la verità e ho anche respinto tanti tentativi di corruzione da parte di Silvio Berlusconi e del suo entourage. Per ciò che succedeva ad Arcore noi abbiamo pagato più di tutte quelle che hanno deciso invece di farsi corrompere».


Ma che cosa accadeva ad Arcore? Imane Fadil lo raccontò anche a Il Fatto Quotidiano nell'aprile del 2018: «Andavo ad Arcore perché speravo bastasse entrare in quel giro per ottenere un lavoro. Solo dopo ho capito. E ho parlato.

[E dopo lo scandalo del bunga bunga] non riuscivo neanche a uscire di casa, mi è stata fatta terra bruciata intorno: la gente pensava fossi una prostituta: ho perso gli amici e quei pochi lavoretti che avevo.

L’ultima sera viene da me una ragazza e mi dice: guarda che per ottenere qualcosa devi fare qualcosa in più. E lì ho capito tutto. Fino a quel momento speravo non mi venisse mai chiesta una cosa del genere».


Di questo sabato sono le prime dichiarazioni di Berlusconi, intervistato sull'argomento dai giornalisti mentre era a Melfi: «Spiace che muoia sempre qualcuno di giovane. Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato. Quello che ho letto delle sue dichiarazioni, mi ha fatto sempre pensare che fossero tutte cose inventate e assurde».

Parole a dir poco incredibili, considerando la testimonianza della ragazza marocchina, peraltro coincidente con le testimonianze di altre ragazze che parteciparono alle cene "eleganti" organizzate da Silvio Berlusconi.


Se le anticipazioni che parlano di avvelenamento fossero confermate, quello di Imane Fadil non sarebbe altro che un omicidio e questo, naturalmente, scatenerà un'ondata di polemiche... anche a seguito delle dichiarazioni rilasciate da Berlusconi.

Inoltre, non si può far finta di dimenticare come alcune persone scomode alla Russia di Putin in passato siano state avvelenate facendo ricorso a sostanze radioattive non disponibili in commercio. E non si può neppure dimenticare la stretta amicizia che lega il presidente russo Putin a Silvio Berlusconi.