Secondo la 2020 Global Ranking by PitchBook Data, la società di analisi del mercato mondiale dei Venture Capital, Private Equity e M&A, Enterprise Ireland è l’investitore più attivo al mondo nel seed funding. Enterprise Ireland è l’agenzia governativa per il trade e l’innovazione con 40 sedi nel mondo, Italia compresa. 

Con 351 operazioni portate a termine nel 2020, Enterprise Ireland ha surclassato il 2° in classifica, l’acceleratore californiano 500 Startups, che si è fermato a 254 operazioni. Un dinamismo che non ha eguali in Europa. Il secondo VC europeo è BpiFrance con 139 deal. Mentre in tutta Italia nel 2020, secondo il Venture Capital Monitor, sono state chiuse in tutto solo 234 operazioni VC. 

Enterprise Ireland non è nuova a simili successi, eccezionali per un Paese con meno di 5 milioni di abitanti. Nel 2019 infatti si piazzava al 1° posto in Europa e 2° al mondo. Nell’annus horribilis anziché rallentare, l’ente irlandese ha moltiplicato gli sforzi aumentando il numero di investimenti del 75%. 

“Siamo molto felici del risultato della ricerca di PitchBook Data - commenta Leo McAdams, responsabile della divisione Servizi di investimento di Enterprise Ireland. - Si tratta di un riconoscimento importante al ruolo svolto dalla nostra agenzia per supportare l’espansione dell’imprenditoria irlandese attraverso l’innovazione”. 

PitchBook Data, con sedi a Seattle, Washington, Londra, San Francisco, New York City, Mumbai e Hong Kong, è utilizzata da oltre 100 mila professionisti del VC, Private Equity, Angel Investors.


Il motore dell’innovazione

Enterprise Ireland supporta dalle start-up che muovono i primi passi alle realtà che necessitano di seed funding o capitali più ingenti. L’agenzia governativa investe non solo direttamente nelle imprese, ma anche in fondi di venture capital, affinché essi possano a loro volta supportare aziende irlandesi altamente innovative, pronte ad espandersi su scala internazionale. Il network dell’agenzia facilita i collegamenti con angel investor e clienti internazionali. Anche numerose start-up italiane hanno trovato proprio a Dublino il supporto necessario per crescere e internazionalizzarsi.

Enterprise Ireland ogni anno prevede inoltre due programmi di formazione e affiancamento: il Competitive Start Fund per progetti in early stage, e l’High Potential Start-ups per imprese potenzialmente in grado di creare almeno 10 nuovi posti di lavoro e un fatturato di 1 milione di euro entro tre anni. Nel 2020 gli investimenti in questi due programmi sono più che raddoppiati, grazie anche all’introduzione del Covid-19 Sustaining Enterprise Fund. 


Start-ups Showcase 2021, edizione virtuale

In occasione dello Start-ups Showcase 2021, quest’anno per la prima volta in edizione virtuale, Leo Varadkar, Ministro per lo sviluppo economico, il commercio e l’occupazione, ha presentato i risultati dei due programmi destinati a 80 high potential e 45 early stage: “Attraverso Enterprise Ireland, il Governo nel 2020 ha investito 48 milioni di euro direttamente in 125 start-up, tutte indirizzate al mercato globale. Complimenti ai team che hanno lavorato in un anno così difficile per favorire la ripresa”. 

Grazie alle imprese supportate da Enterprise Ireland, l’Irlanda è al 6° posto (*) della classifica mondiale tra le nazioni che hanno risposto più attivamente in termini di innovazione alla pandemia.


Più green economy e start-up femminili 

Secondo Kevin Sherry, Executive Director di Enterprise Ireland: “Le start-up sono un formidabile motore di sviluppo, innovazione e di nuovi talenti. La crescita del loro numero nel nostro Paese è una missione prioritaria per Enterprise Ireland. Lifesciences e ICT continuano ad essere settori chiave, ma l’attenzione sarà sempre di più rivolta alla green economy”.

Ben 38 start-ups, 19 early stage e altrettante High Potential, sono guidate da donne, circa una su tre in media. Jenny Melia, Divisional Manager per le High Potential Start-Ups (HPSU) di Enterprise Ireland ha sottolineato i progressi nel gender gap: “La percentuale di start-up HPSU fondate da donne è passata dal 7% del 2011 al 24% del 2020. Merito anche del programma Action Plan for Women in Business di Enterprise Ireland che in tutto il Paese sta favorendo la partecipazione femminile nell’imprenditoria e in ruoli manageriali”. Una vitalità confermata dal 42% di start-up femminili tra le 45 early stage.

Favorite dalla cultura imprenditoriale irlandese, queste aziende nascono e si sviluppano fianco a fianco di colossi globali che hanno sede in Irlanda e sono attivi nei settori ICT, life science, Fintech e nel CleanTech. I partner irlandesi soddisfano gli standard delle multinazionali oltre a beneficiare del supporto di un ecosistema di R&S di altissimo livello. Secondo il 2020 European Innovation Scoreboard, infatti, la Repubblica irlandese è tra i Paesi più innovativi del mondo, al 1° posto per l’effetto delle attività di innovazione su occupazione e vendite.


(*) La ricerca è stata realizzata da StartupBlink, la società svizzero-israeliana di analisi dell’ecosistema globale di start-up, in collaborazione con il programma delle Nazioni Unite l’Health Innovation Exchange e Crunchbase, la piattaforma americana d’informazione economica.